A Lusiana per parlare di futuro

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    La bella Adunata della sezione di Marostica, svolta nell’anno del 60° del gruppo di Lusiana, ha suggellato il gemellaggio tra la sezione locale e la sezione Germania, che proprio quest’anno celebra il suo 40° di fondazione. Ma è stata anche l’occasione per far incontrare i presidenti delle Sezioni europee, per parlare degli alpini all’estero e del loro futuro.

     

    Nella trecentesca sala consiliare del Castello Inferiore di Marostica, concessa dall’Amministrazione Comunale, si è svolto l’annuale congresso dei presidenti delle Sezioni europee, al quale – come orgogliosamente ha fatto notare il presidente nazionale Corrado Perona – erano presenti tutti i presidenti delle otto Sezioni europee: Stefano Benazzo della sezione Balcanica Carpatica Danubiana; Mario Agnoli del Belgio; Renato Zuliani della Francia; Giovanni Sambucco della Germania; Bruno Roncarati della Gran Bretagna; Eleuterio Turra del Lussemburgo; Maurizio Basile della Nordica e Fabio Brembilla della Svizzera.

    Al seguito del presidente Perona c’erano anche i consiglieri nazionali Ferruccio Minelli, delegato per i rapporti con le sezioni all’estero, Cesare Lavizzari, Massimo Bonomo e Luigi Cailotto. Dopo il saluto alla bandiera Giovanni Sambucco è stato nominato presidente dell’assemblea e Giovanni Camesasca, vice presidente della sezione Germania, il verbalizzante. Il presidente Sambucco ha ceduto la parola a Corrado Perona che ha parlato della fondazione del nuovo gruppo Ungheria, ufficializzata dalla consegna del gagliardetto al presidente Benazzo della sezione Balcanica Carpatica Danubiana. Nel suo intervento Minelli ha parlato delle impressioni avute dopo le visite compiute nel corso dell’anno e delle sezioni Venezuela e Perù che, in assenza di alpini, purtroppo sono state chiuse.

    Propone che i vessilli delle due Sezioni siano ritirati e custoditi in una sede idonea perché depositari dei simboli dell’Associazione, ciò anche per evitare eventuali abusi derivanti dal loro impiego improprio. Sambucco (Germania) ha moderato gli interventi dei presidenti che hanno parlato delle attività svolte dalle Sezioni e dei problemi che si trovano ad affrontare: il progressivo assottigliarsi delle file causato dall’aumento dell’età dei soci, il mancato ricambio dovuto ai pochi emigranti che raramente hanno prestato servizio nelle Truppe alpine, le grandi di stanze che interessano le varie Sezioni, alcune delle quali, come ad esempio la Nordica, coordinano le attività di soci presenti in quattro paesi.

    Ogni presidente ha illustrato le condizioni della vita associativa del proprio Paese e ha riportato la situazione numerica di ciascuna Sezione, così riassunta: Svizzera: 370 alpini 326 amici; Germania: 169 alpini 47 amici; Francia: 101 alpini 108 amici; Balcanica Carpatica Danubiana: 68 alpini 33 amici; Belgio: 63 alpini 75 amici; Gran Bretagna: 60 alpini 25 amici; Nordica: 33 alpini 6 amici; Lussemburgo: 15 alpini 15 amici.

    Zuliani (Francia) che ha perso una ventina di soci di cui due capigruppo, non trovando alpini in sostituzione ha dovuto sciogliere due Gruppi e comunica altresì che dopo due anni di vice presidenza e ben 26 di presidenza darà le dimissioni nel prossimo mese di marzo per gravi motivi di famiglia.

    Lamenta altresì come la cerimonia del 2 Giugno al consolato di Parigi sia stata alquanto ristretta, probabilmente a causa della crisi economica in atto. Osservazione che trova d’accordo anche Turra (Lussemburgo) che sottolinea altresì come, dopo la chiusura del consolato, non vi sia più un punto d’aggregazione nel Granducato. Brembilla (Svizzera) ha parlato del fenomeno del pendolarismo dei soci svizzeri, mentre Roncarati (Gran Bretagna) dei proficui contatti con il gen. Bellacicco, vice comandante delle Forze di Reazione Rapida in Inghilterra; Agnoli (Belgio) è intervenuto parlando del gemellaggio con la sezione Abruzzi e Basile (Nordica) ha evidenziato i problemi legati alle grandi distanze. Sambucco (Germania) ha evidenziato l’ottima integrazione degli alpini nel territorio tedesco.

    Stefano Benazzo (Balcanica Carpatica Danubiana) ha comunicato che, essendo rientrato in Italia, d’accordo con la Sede Nazionale e con i suoi alpini, ha deciso di mantenere la carica di presidente sezionale e di lasciare quella di capogruppo di Bulgaria a Giuseppe d’Aguanno. La Sezione è poi composta da due Gruppi in Romania e da un socio, don Paolo Perazzo, in Grecia, oltre al neocostituito gruppo Ungheria retto da Toni del Fabbro il cui gagliardetto è stato consegnato proprio a Marostica. Il presidente Benazzo comunica che si sta attivando per ricercare, tra i tremila residenti, alpini in Austria, e lo stesso sta facendo per la Slovacchia. Chiede con forza che l’ANA continui l’appoggio per l’ingresso della Bulgaria nell’IFMS. Inoltre propone che, nei Paesi esteri d’antica emigrazione, a fronte di opportuna richiesta, si autorizzino i figli di soci “andati avanti” ad indossare, nelle attività associative nel loro Paese, il cappello alpino del genitore. Zuliani (Francia) chiede se vi è la possibilità di avere dei gadget standard rappresentativi dell’Associazione da utilizzare in scambi di riconoscimenti durante le varie attività.

    Perona risponde che vi sono in giacenza i gadget predisposti a suo tempo per il 150° dell’unità d’Italia che potrebbero essere utilizzati. Minelli comunica che a causa dei costi non vi sarà più il supporto economico da parte delle Sede Nazionale per questa riunione dei presidenti delle Sezioni europee. L’iniziale proposta di fare questa riunione in concomitanza dell’Adunata nazionale trova un sostanziale rifiuto da parte dei presidenti, giustificato dalla limitatezza del tempo disponibile e dalle difficoltà logistiche. Perona propone quindi di riconsiderare il “modello Marostica”, ovvero inserire questa riunione all’interno di una manifestazione organizzata da una Sezione o da un Raggruppamento, sopportando un piccolo aggravio di costi. La proposta trova tutti d’accordo e viene incaricato il consigliere Minelli di valutare presso le sezioni la fattibilità della proposta. Proposta che, a giudizio di chi scrive, dovrebbe essere accettata dalle nostre Sezioni perché è giusto dare una mano a chi, in Europa, dimostra che c’è ancora chi ha l’Italia nel cuore.

    Roberto Genero