A Gemona, fra ricordi e commozione

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    Sono tornati a Gemona dal 13 al 15 aprile, per il loro 1° raduno, gli alpini del glorioso battaglione che non esiste più dal 2005, ma che non sarà mai dimenticato per tutto ciò che ha fatto con sacrificio, sofferenza e soprattutto onore in guerra e in pace. Gemona ha accolto i suoi alpini con affetto, memore dei quarant’anni che li ha ospitati e dell’aiuto nel tragico momento del post-terremoto del 1976. Venerdì i primi abbracci e l’alzabandiera, quindi l’inaugurazione della bella mostra sul “Gemona” curata da Guido Aviani, visitata da tanti alpini, cittadini e ragazzi delle scuole. Sabato deposizione di corone in onore dei Caduti in Russia, degli alpini della Julia sepolti sotto le macerie della caserma Goi, del Galilea.

     

    Ricollocazione del cippo dedicato al battaglione davanti ai ruderi della Madonna delle Grazie, poi il concerto della fanfara della Julia sul sagrato del meraviglioso Duomo e, la sera, nel teatro. Infine, la domenica, applausi, bandierine agitate da grandi e piccoli, tricolori alle finestre e ai balconi, mille che sfilano, duemila che li guardano. In Piazza del Ferro i discorsi ufficiali: del presidente della sezione di Gemona, Ivano Benvenuti (il coraggioso sindaco del terremoto), del sindaco in carica Paolo Urbani, del friulano generale Fausto Macor, vice comandante delle Truppe alpine, affiancato dal generale comandante della Julia Giovanni Manione. A seguire, la Messa nel meraviglioso Duomo, officiata da monsignor Valentino.

    Dopo la celebrazione è ripresa la sfilata, tra orgoglio e commozione. Poi al rancio preparato dagli alpini dei gruppi della sezione di Gemona per ben 1200 persone, momenti di ricordi, gioia, nostalgia. Infine l’ammainabandiera, con la promessa di ritornare. (f.v.)