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giovedì, 24 Luglio 2025

TRENTO 1940-1945

La storia di Trento durante la seconda guerra mondiale ripercorsa attraverso documenti, fotografie e testimonianze, raccolte con cura dall’autrice Nadia Mariz. Un percorso della memoria che inizia dopo la Grande Guerra e che narra, attraverso le parole di chi ha vissuto l’occupazione in prima persona, i pesanti bombardamenti del 2 settembre 1943 nel quartiere popolare della Portèla, fino a dopo la liberazione nel maggio 1945, con la città ferita e vuota.

In breve – novembre 2012

Notizie in breve.

LA BATTAGLIA DI STALINGRADO

Il 19 novembre 1942 l’Armata Rossa lanciò l’operazione Uranio, il contrattacco alle divisioni del Reich schierate lungo il corso del Don davanti a Stalingrado. Era l’inizio della fase discendente - come racconta nel suo recente libro Alfio Caruso, giornalista e storico - di quell’esercito che sembrava invincibile, bloccato da un anno a Leningrado, sul fronte nord, e che avrebbe conosciuto la seconda, strategica sconfitta sul fronte africano, a El Alamein. E dire che, nel lanciare l’attacco all’Unione Sovietica con l’Operazione Barbarossa, Hitler riteneva un obiettivo di secondo piano l’occupazione di Stalingrado rispetto alla conquista dei territori del Caucaso ricchi di petrolio e di grano.

IL GENERALE LUIGI CADORNA DAL 1914 AL 1917

L’autore, direttore delle raccolte storiche del comune di Milano e docente universitario, ci propone la biografia del generale Cadorna al di là dei pregiudizi e dei luoghi comuni, riconducendola alla realtà della storia e rivalutando il valore dei fanti nella grande guerra.

IL CORAGGIO DELLA FUGA

Circa il 20 per cento dei prigionieri italiani tentò di evadere dai lager austriaci e tedeschi con mille espedienti. Il libro raccoglie tante storie di grande coraggio e iniziativa individuale, ma anche di sostegno reciproco, contro una situazione all’apparenza ineluttabile.

Una corona ai Caduti d’Oltremare

Si è svolto a Bari, nei giorni 13 e 14 ottobre il 6° pellegrinaggio solenne al Sacrario Militare dei Caduti d’oltremare. Sabato 13 ottobre, dopo l’arrivo del Labaro al Sacrario Militare, il presidente nazionale Corrado Perona, accompagnato dal vice sindaco di Bari Nicola Sciacovelli e dal presidente sezionale Antonino Cassotta, ha deposto una corona di alloro presso il Sacello del Sacrario; subito dopo il cappellano militare della terza Regione aerea, mons. Sabino Scarcelli, ha benedetto il cippo commemorativo donato dall’ANA al Sacrario dove riposano oltre 70mila soldati italiani, dei quali 45mila ignoti, caduti in Jugoslavia, Germania, Grecia, Albania, Africa Orientale, Libia, Marocco, Tunisia e Algeria.

Missionario barnabita in Brasile

Sono padre Giuseppe Maria Roda, sacerdote missionario barnabita. Sono 22 anni che presto servizio in Brasile nello Stato del Pará. Sono una vocazione adulta: sono entrato in seminario a 26 anni. Ho servito la patria negli anni 1972/1973 come artigliere alpino presso la caserma “Sottotenente Ignazio Vian” di San Rocco Castagnaretta.

Un monumento a Gigli e Ranzani

Dove il Po scorre più lento ed ogni tanto minaccia i paesi che attorniano le sue rive, domenica 30 settembre, con le nuvole che coprivano il sole, più di mille persone, in maggioranza alpini, si sono trovati a ridosso dell’argine del grande fiume, nel piccolo paese di Santa Maria Maddalena di Occhiobello, una frazione del comune di Occhiobello (Rovigo), per commemorare il capitano Massimo Ranzani, insignito di Croce d’Onore alla memoria e il s.ten. Mauro Gigli, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.

Gli alpini mi riconciliano col mondo

Ostriche, zoccole, truffe e ricatti. Messi bene in Italia, eh? Ma poi entro nel mio ospedale, l’ospedale dei bambini Regina Margherita, un sabato mattina e vedo un mare di gente di tutte le età – perfino diversi ottantenni – che stanno imbiancando, dipingendo le aree comuni.

Napoli e gli alpini

Che c’entra Napoli con gli alpini? Questa domanda me la sono sentita strillare in faccia da una donna che, per farsi meglio notare, si sbracciava da una delle transenne laterali che delimitavano il percorso della sfilata di una delle nostre più recenti, magnifiche Adunate nazionali. Quella donna è certamente espressione tipica di una mentalità razzista con pruriti di secessione che negli ultimi tempi va sempre più diffondendosi. Mortificato, anzi offeso, rispondo. Il decreto che sancì la nascita delle Compagnie alpine fu firmato il 15 ottobre 1872 da Vittorio Emanuele II a Napoli.

Quella lampada ci rischiara il cammino

Le sezioni Marche e Trieste e i gruppi di Fiume, Pola e Zara - che fanno capo alla sezione di Venezia - si sono assunti l’onere di donare per un anno l’olio per la lampada perennemente accesa all’altare della Madonna del Don, nella chiesa dei Cappuccini, a Mestre, in ricordo degli alpini Caduti. L’olio per la lampada che arde per i Caduti e ci rischiara il cammino.

Alpino ucciso, tre feriti

Un alpino ucciso del 2° reggimento di Cuneo e tre feriti nell’attacco di “insorti” in Afghanistan. L’alpino caduto è il caporale Tiziano Chierotti di Sanremo. Aveva 24 anni. La notizia dello scontro a fuoco è giunta al momento di andare in macchina con il giornale, per cui non è stato possibile conoscere il nome dei tre feriti. Si sa soltanto che sono stati colpiti alle gambe e che le loro condizioni non sono gravi.

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