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mercoledì, 2 Luglio 2025

Fratelli di chi?

Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta! Le prime due strofe del nostro amato Inno nazionale. Durante un mio viaggio a Dubai, parlando con un abitante del luogo e vedendo il benessere della popolazione, gli altissimi e grandi palazzi, le ampie strade, i parchi curatissimi, l’enorme aeroporto, le piazze ed il mare pulitissimi, il tenore di vita e la felicità degli abitanti, mi sono permesso di dirgli: «Che miracolo compiono i petroldollari!».

Don Pollo, un fratello

È stato l’arcivescovo di Vercelli monsignor Marco Arnolfo a consegnare due reliquie del Beato don Secondo Pollo alla brigata alpina Taurinense e all’Ordinariato Militare d’Italia, al termine della Messa che si è svolta nella basilica di Maria Ausiliatrice di Torino, in occasione della celebrazione del precetto pasquale da parte delle Forze Armate del capoluogo piemontese.

Bandiere come stracci

Caro direttore, il 10 aprile mi trovavo nel centro di Genova e, percorrendo via Vincenzo Ricci, nei pressi di via San Vincenzo, sono rimasto colpito da quel che ho visto sulle mura di un edificio, contrassegnato dal numero civico 4. L’edificio ospita, a quel che dice la targa affissa davanti all’ingresso principale, l’Asilo Tollot - Scuola Materna. Ciò che mi ha negativamente colpito è la trascuratezza riservata alla Bandiera d’Italia, il “nostro” amato Tricolore, esposto all’ingresso della struttura. Altro che «bandiera esposta in buono stato e correttamente dispiegata », come disciplina la legge (articolo 9, Dpr 7 aprile 2000, n. 121).

Ala, presa per amore

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, in un paese a ridosso del confine trentino e precisamente in Val d’Adige, si vivono momenti di ansia, terrore e trepidazione. Da sud, riecheggia il tuono di un’esplosione: i borghesi, spaventati, si rifugiano in casa, sbarrano le porte, chiudono le imposte. Corre voce che siano saltati i ponti sull’Adige (peraltro già minati da tempo). Truppe dell’esercito invasore, temerari in avanscoperta, sarebbero già in paese: soldati del battaglione Volontari Ciclisti-Automobilisti, in sella alle loro biciclette, fanti della brigata Mantova, alcuni finanzieri, in tutto 40 uomini e fra questi, addirittura un Generale!

Gli alpini… un bambino

Per i solutori di enigmistica, si chiama sciarada. Ossia si tratta di partire da una parola strana, che in realtà ne contiene due o più, mescolate insieme come si fa con le carte di un mazzo. Il gioco consiste nello scomporre questa parola originale per vedere da quali altre essa è composta. Chissà se Adam El Haddad, bambino di sette anni, di Castellafiume nella Marsica, nato in Abruzzo ma figlio di genitori marocchini, sa di aver fatto una sciarada. Ci vorrà del tempo per spiegargli come i grandi a volte rendono complicate le cose più semplici.

Sospensione della leva: scelta demagogica

Mi ha colpito molto la lettera di Leo Spanu di Sorso (Sassari) sul n. 1 del 2015, dal titolo “Riflessioni sulla leva”. Ha ben ragione quando si chiede: “Il servizio di leva serviva a qualcosa?”. Ebbene sì, come servirebbe al giorno d’oggi! Non solo come afferma nella lettera: «Al recupero del senso civico in primo luogo, al tempo perso in attesa di un lavoro», ma io aggiungerei: alla formazione del carattere, alla rinuncia di una vita facile, al rispetto delle persone, all’impegno sociale, questi sarebbero i motivi per ripristinare il servizio di leva.

L’alpino pellegrino

Caro don Bruno, ti ricordi? L’anno scorso, prima dell’Adunata di Pordenone, ti dissi che, a causa di un malanno a un ginocchio che quasi non mi permetteva di camminare, dopo quasi 20 anni dovevo interrompere la tradizione di andare a tutte le Adunate a piedi. Il mio disappunto era dovuto non solo al fatto che dovevo rinunciare al viaggio a piedi ma, soprattutto, perché era la fine di un sogno: andare a L’Aquila passando da Papa Francesco. Sarebbe stato il 3º Papa che avrei incontrato. 

La consapevolezza storica

Siamo al Centenario dell’entrata in guerra. Fioriscono ovunque iniziative volte a commemorare i sacrifici dei nostri soldati sui fronti del massacro. E tutte prendono forma sotto la denominazione comune, ora ampiamente assodata, del “per non dimenticare”. Sto pensando: il mondo cambia, va mutando aspetto, dimensioni e modi nell’uso del principio di ragione con una rapidità impressionante. In questo alternarsi di vortici e cadute del pensiero razionale e delle migliori spinte emozionali noi sentiamo la necessità di gettare luce su ciò che è stato, su ciò che di terribile migliaia, milioni di persone hanno subìto.

Raduno dei Caschi Blu dell’Albatros

Quest’anno il raduno dei Caschi Blu delle brigate alpine Taurinense e Julia, che negli anni 1993 e 1994 parteciparono alla Missione Albatros in Mozambico, si svolgerà a Gradisca d’Isonzo (Gorizia) il 6 e 7 giugno 2015.

Raduno nazionale 2º reggimento artiglieria da montagna Gruppi Asiago – Verona – Vicenza –...

PROGRAMMA

  • Venerdì 26 giugno Arrivo partecipanti. Sabato 27 giugno Prosecuzione arrivi; ritrovo commilitoni, saluti autorità, alzabandiera. Per chi lo desidera e dietro prenotazione (max 100 posti tel. 333-2121999) visita alla cantina vinicola di Lugana, pranzo nella Baita di Valeggio sul Mincio, visita a Borghetto. Alla sera, grande concerto di cori alpini.
  • Domenica 28 giugno Ore 9,00: ammassamento e sfilata per le vie cittadine. Messa, deposizioni corone ai monumenti dei Caduti. Al termine, ricco rancio in baita a cura del Gruppo Ana di Dossobuono. Il Gruppo fornisce 20 brande con materasso e possibilità di portare proprie brandine per 20 posti. Area camper e tende in zona limitrofa.

Una linea nella storia

Ne facevano parte le fortificazioni in Cadore e nelle valli del Maè, del Cordevole, del Cismon, del Brenta, erette prima della Grande Guerra. “La linea di resistenza ad oltranza, convenzionalmente detta Linea gialla, era stata avviata a sistemazione nell’estate del 1916. Si estendeva a tutta la fronte montana del nostro schieramento strategico e aveva lo scopo -precauzionale- di appoggiarvi la difesa nel caso esigenze di manovra avessero imposto di trasferire unità in altri settori. Nel settore della IV Armata si svolgeva lungo le posizioni di: Cima Caldiéra, Monte Agaro, Monte Totoga, Monte Pavione, Monte Cimonega, Monte Tamer, Monte Framont, Monte Civetta, Monte Fernazza, Monte Antelao, Le Marmarole, Monte Tudaio, Le Terze, Casera Razzo.

Mai nessuna interferenza

Caro direttore, lettera di Walter Pugliese a pagina 7 de L’Alpino di aprile mi ricorda come un pessimo direttore del nostro mensile: forte con i deboli e debole con i forti. Può essere, ma quel poco di autostima che mi porto dentro mi fa pensare che le opinioni di Walter siano piuttosto personali.

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