In 80mila alla Cittadella degli Alpini
A Piacenza la Cittadella degli Alpini ha segnato un nuovo record di affluenza, con oltre 80.000 visitatori in quattro giorni. Nata a Cuneo nel 2007, l’esposizione dinamica di tutto quanto riguarda gli Alpini in armi – dalla montagna alle missioni estere, passando per tutte le specialità delle Truppe Alpine – è ormai diventata un appuntamento fisso di ogni Adunata.
Un “amico” importante
Spaghettata condita con la bagna cauda, a Buones Aires, dagli alpini. Ed un ospite particolare che sarebbe entrato nella storia pochi mesi dopo: il cardinale Jorge Mario Bergoglio, l’attuale papa Francesco. “Un amico”, dice Fernando Caretti, presidente della Sezione Argentina, venuto a trovarci all’ufficio stampa nei giorni dell’adunata di Piacenza con il figlio Aldo.
I giovani, nuovi emigranti
Per un alpino all’estero il richiamo dell’Adunata è qualcosa di più della festa e della gioia di incontrare nuovamente i compagni lontani, perché i colori del cuore e del tricolore sono più accesi, perché ritornare con il cappello in testa per quanti sono emigrati tanti anni fa, in una parola, significa Italia.
L’Adunata? Bella, ma con qualche disagio
Sabato notte alle quattro del mattino, avendo nelle vicinanze un gruppetto di alpini che ancora cantava, suonava, brindava e alla frase di mia moglie: “...stanno esagerando!” mi è venuto in mente un articolo sul quotidiano “Libertà”: “...Una grande festa che coinvolge il centro storico della città era una buona idea, ma forse sarebbe stato meglio organizzarla in modo più adeguato... Bella la musica, l’allegria e i cori anche fino a tarda notte, ma chi vive in quel centro-famiglie con bambini e anziani, persone che al mattino si devono alzare presto per andare al lavoro e se decine di alpini e simpatizzanti si concentrano sotto i gazebo dei bar cantando a squarciagola accompagnati da tamburi e trombe, e se tutto va avanti per diverse ore consecutive fino alle cinque del mattino, è un vero incubo.
Piacenza 2.0
Per definire l’Adunata è stato utilizzato ogni genere di termine ma quello di “2.0” è alquanto singolare: da dove salta fuori? Il termine è stato coniato da un esperto di internet, Tim O’ Reilly, per indicare un’evoluzione del world wide web che da una situazione di staticità degli anni novanta si è sviluppato in uno stato di grande interazione con gli utenti.
Non è mai troppo tardi
Si potrebbe credere che vista un’Adunata nazionale degli alpini si sono viste tutte, ma così non è. Ogni anno si tratta di un richiamo collettivo che raduna generazioni di alpini sempre più “veci” e sempre meno “bocia”, ma con lo stesso spirito goliardico ed allo stesso tempo pieno di quella umanità solidale di sempre, che contraddistingue stranamente questo Corpo rispetto ad altri.
“Ci siamo anche noi”
Hanno un cuore alpino tanto quanto i loro uomini. Sono le donne degli alpini, sono mogli, madri, figlie che, nonostante non abbiano svolto il servizio militare, potrebbero portare senza alcun dubbio il cappello con la penna nera.
Promesse mantenute
Vi scrivo da Piacenza. Volevo ringraziarvi di cuore a nome di tutti i piacentini per le giornate bellissime, meravigliose e indimenticabili che ci avete regalato.
Alpini nell’animo
Sono di Piacenza, nato e cresciuto qui. Compio 50 anni tra pochi giorni e vi voglio ringraziare. Voi alpini mi avete fatto un bellissimo regalo di compleanno. Come quasi tutti i piacentini, alle ormai lontanissime visite militari risultavo alpino complementare, e così sarebbe stato se non fossi entrato in Polizia dove lavoro da tanti anni.
Con le ali ai piedi
Si cammina insieme al suono della fanfara e anche ai piedi spuntano le ali. Insomma, si vede che nella grande famiglia alpina l’amicizia e l’amore sono la medicina migliore.
E a mezzanotte… "Silenzio"
Buongiorno direttore, la presente per delle brevi considerazioni sull’Adunata appena conclusa. Sappiamo perfettamente che oramai purtroppo nell’Adunata confluiscono elementi che poco a che fare hanno con noi.
Alpini nuovi samaritani
Monotoni e fieri. Gli alpini sono un po’ così e le loro celebrazioni, di conseguenza. Alcuni momenti hanno in sé la sacralità propria dei riti più antichi, come l’onore ai Caduti o la Messa. Un cerimoniale semplice che si ripete da quasi cento anni. Anche all’Adunata. Anche in questi giorni di incontri, di festa per non dire baldoria, c’è un momento dedicato all’ascolto, alla preghiera: è la Messa del sabato pomeriggio. Quest’anno a Piacenza celebrata nel duomo dal vescovo Gianni Ambrosio, stretto attorno a un cerchio di sacerdoti alpini.