Presentato in Afghanistan il libro “Herat, la Firenze dell’est”

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Lo scorso 3 aprile presso Camp Arena, sede del contingente italiano in Afghanistan, è stato presentato il libro “Herat, la Firenze dell’Est”, realizzato dalla dott.ssa Elena Croci, tenente della riserva selezionata dell’Esercito ed esperta in comunicazione culturale.

L’operazione si inserisce nel quadro della ricostruzione quale tassello culturale fondamentale per la restituzione di un valore intangibile ma necessario nel processo di stabilizzazione, ovvero l’identità e il sentimento di appartenenza. La popolazione, infatti, viene da 30 anni di guerra, circostanza in cui la memoria storica culturale è venuta meno. La pubblicazione è un vademecum della storia di Herat: attraverso i principali monumenti presenti si ripercorrono quelle che sono state le tappe storiche di questa città fondata da Alessandro Magno nel 330 a.c. col nome di Alexandria Ariana e che in seguito, nella seconda metà del ‘400, sotto il Sultano Husain Baiquara, prende l’appellativo di “Firenze d’Oriente” in quanto si vede un fiorire di arti e poesia pari al nostro Rinascimento italiano.

L’operazione, iniziata su volontà del Colonnello Emmanuele Aresu, comandante del 14° PRT (Provincial Reconstruction Team) e proseguita dal Colonnello Antonino Inturri, comandante del 15° PRT, è stata finanziata dall’Esercito Italiano, che ha trovato grandissimo riscontro e cooperazione da parte del governatore di Herat e dei rappresentanti istituzionali afgani.

Durante la conferenza il gen. Marcello Bellacicco, comandante del Contingente italiano in Afghanistan, ha sottolineato che “la presa di coscienza e la comprensione del proprio passato e delle proprie antiche origini è la base per un radicamento e un senso di appartenenza nel presente”. Rafforzando il messaggio e la volontà di una coesione di intenti afferma inoltre che «la pubblicazione è made in Herat: un prodotto interamente stampato in loco presso una tipografia afgana, un testo bilingue inglese-dari dove la traduzione è stata affidata a un professore dell’Università di Herat».

Sono state stampate 500 copie che verranno distribuite gratuitamente nelle scuole, all’università e nei punti dove la didattica è presente; inoltre ci sarà anche una versione internet per poterla consultare on-line; i diritti sono stati donati alla città, alle istituzioni di competenza perché portino avanti la divulgazione di questo messaggio di comunicazione culturale dove la cultura del passato diventa strumento per un migliore presente all’interno del processo di stabilizzazione.