VITTORIO VENETO Il monumento all'Alpino affidato alla storia della Citt

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    Da diversi anni gli alpini della sezione lamentavano la mancanza di un monumento in città che rappresentasse la gloriosa specialità del Corpo, a maggior ragione per il grande valore che la città di Vittorio Veneto occupa nella storia d’Italia. La ricorrenza del 90º anniversario della fine della Grande Guerra ha fatto si che il sogno diventasse realtà.

    Siglato l’accordo con l’amministrazione comunale sul luogo idoneo ad ospitare il manufatto, è stato chiesto a diversi artisti di chiara fama di proporre il bozzetto di un’opera nella quale fossero rappresentate la figura dell’alpino e quella del mulo: una richiesta motivata anche dal fatto che nella sezione di Vittorio Veneto è costituito da diversi anni il Reparto Salmerie, arruolando gli ultimi muli che erano in servizio nella Brigata Cadore prima della loro dismissione. Sono accuditi ancor oggi con orgoglioso affetto, perché sono l’ultima testimonianza vivente di un ausilio operativo che ha caratterizzato la storia e l’immagine delle truppe alpine.

    La proposta artistica più attinente alle aspettative è stata quella dello scultore Antonio Bottegal, di Feltre, che ha rappresentato le figure a grandezza naturale di un alpino e di un mulo, con il basto caricato di una bocca da fuoco, intenti a salire verso una vetta fianco a fianco, in un atto di reciproco incitamento. Le figure bronzee sono fissate su un grande masso di roccia che si staglia sul verde del prato erboso a fianco dell’antica pieve romanica di Sant’Andrea.

    Il sindaco della città Giancarlo Scottà, nelle sue considerazioni di critico e di artista, collega dell’autore, si è augurato che il monumento non rimanga un’opera isolata e fine a se stessa, ma che si integri nel parco giochi e possa anche essere direttamente toccato dai ragazzi perché così avranno una testimonianza costante dello spirito che caratterizza il Corpo degli alpini.

    Alla cerimonia di inaugurazione celebrata al cospetto di numerosi vessilli e gagliardetti, proprio i muli hanno ispirato il discorso conclusivo tenuto dal vice presidente nazionale vicario dell’ANA Marco Valditara, che ha auspicato: Dovremmo imparare dai muli ad essere prudenti. Infatti quando salgono, e soprattutto quando scendono in montagna, sanno quali passi effettuare e come muoversi

    Roldano De Biasi

    Pubblicato sul numero di febbraio 2009 de L’Alpino.