VARESE A Tradate una piazza dedicata a don Gnocchi

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    Ricordare don Gnocchi per continuare sulla strada da lui tracciata, quella della solidarietà, dell’altruismo e del desiderio di donarsi agli altri: così le autorità hanno ricordato la figura del cappellano alpino, dell’educatore formidabile, apostolo del dolore, e padre dei mutilatini, fondatore dell’Opera a lui intitolata.

    L’occasione è stata l’intitolazione a don Carlo Gnocchi di una nuova piazza, a Tradate. Alla manifestazione, organizzata dai gruppi alpini di Abbiate Guazzane e Tradate (sezione di Varese) con la collaborazione dell’amministrazione comunale, erano presenti 41 gruppi, Associazioni d’Arma, Associazioni di volontariato ed Enti, primi fra tutti la Fondazione don Carlo Gnocchi e il Centro Santa Maria di Malnate e numerosi cittadini.

    La creazione della nuova piazza tradatese con al centro il cippo marmoreo e l’effigie bronzea (realizzata dallo scultore Giorgio Galletti) che raffigura l’abbraccio paterno e amorevole di don Gnocchi a un bambino, è stata dettata ha spiegato il sindaco di Tradate, Stefano Candiani dall’intento di dare riconoscenza e giusto omaggio ad una grande figura del nostro tempo.

    Allo scoprimento e alla benedizione del cippo si sono alternati al microfono i rappresentanti dei due gruppi alpini cittadini, il presidente della sezione di Varese Francesco Bertolasi, il prevosto di Tradate, il direttore del centro di Monza dedicato ai malati terminali, il presidente della Fondazione don Gnocchi mons. Angelo Bazzari e il sindaco di Tradate che ha concluso dicendo Oggi ricordiamo un eroe, domani ricorderemo un santo . Ma per gli alpini, don Gnocchi è già santo.