VALSESIANA Ripulita l'area dell'antica chiesetta

    0
    51

    La chiesetta detta del Cucco , dedicata a Santa Barbara patrona degli artiglieri, è situata a nord est di Varallo, a quota 668 metri, arroccata su uno sperone roccioso con una splendida vista panoramica sulla vallata sottostante. È raggiungibile per un comodo sentiero che si stacca dalla carrozzabile per il Sacro Monte e che conduce, proseguendo, ai 919 metri del monte Tre Croci.

    Era, probabilmente, la pieve del villaggio ormai diruto che porta lo stesso nome. Incerte sono le vicende storiche: sicuramente era già edificata nel 1688, anno in cui fu realizzata da Giovanni Blasio Manauft l’acquaforte La Nuova Gerusalemme nel Sacro Monte di Varallo .

    L’edificazione è da collocarsi quindi nella prima metà del XVII secolo, epoca di gran fervore per l’edilizia sacra valsesiana. La chiesa del Cucco è l’unica in Valsesia ed una delle poche in diocesi dedicata a Santa Barbara, la martire di Rieti, patrona dei pompieri, dei fuochisti, degli artificieri e, come detto all’inizio, degli artiglieri. È festeggiata il 4 dicembre.

    Tanti anni di abbandono hanno lasciato il segno sulle antiche strutture, i vandali ed i ladri si sono accaniti: è stata rubata anche la campana; la vegetazione l’ha ricoperta e l’umidità ha corroso i pregevoli manufatti, fino a che il gruppo di Varallo si è reso promotore del recupero della chiesetta, interessando il gruppo Camosci del CAI ed i Terrieri di Verzimo, Gerbidi e Cucco e il nucleo di Protezione civile sezionale.

    L’intervento di taglio e rimozione della vegetazione circostante ha visto la partecipazione di 15 volontari più 7 tra alpini del gruppo e Terrieri. Armati di motoseghe e falcetti, fin dalla prima mattina hanno lavorato alacremente liberando l’area dagli alberi, anche di alto fusto, che circondavano la chiesetta, con il duplice scopo di arieggiarla e creare un’area per lo sbarco elitrasportato dei materiali occorrenti al restauro.

    Dopo una breve sosta, a mezzogiorno, i lavori sono proseguiti fino alla sera. Il risultato è stato il taglio di circa 150 quintali di legname, lasciato sul posto a disposizione dei proprietari, più un cumulo di ramaglie che saranno ridotte a fascine dagli alpini del gruppo di Varallo per essere utilizzate in autunno per le castagnate.

    Marco Zignone