Uno stile razionalista sopravvive al passato che non c' pi

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    Littoria, il centro ed il cuore della bonifica pontina. Quello che doveva essere un semplice comune rurale, in poco tempo diventa una città moderna dotata di infrastrutture e monumenti tali da farla essere un grande vanto per il regime.

    La redenzione dell’agro la vede protagonista e fa sì che Littoria diventi un simbolo per il regime fascista. In una grande palude è sorta una città. Salve o Littoria, l’Italia e il Duce ti han sognato grande amor… recita l’inno di fondazione, un vero e proprio peccato originale che dopo la caduta del regime le procura dei cambiamenti anagrafici : Littoria, si trasforma in Latina.

    Il nome cambia, ma il mito di fondazione resiste e fa da collante per le tante genti di etnie diverse che si sono mescolate nelle terre strappate alle paludi e diventate un popolo nuovo. I Fasci littori staccati dai palazzi, i bassorilievi frantumati, gli edifici crollati sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale non cancellano le tracce di un passato troppo recente, e nemmeno alcune scelte urbanistiche scellerate riescono a modificarne il nucleo fondante.

    Un palazzo a forma di M’ la segna indelebilmente al suo interno, e sono ancora tanti i fasci littori impressi nei tombini che si calpestano lungo le arterie principali. I palazzi di fondazione senza balconi, dalle rigide strutture squadrate ed i suoi imponenti colonnati marmorei, trasudano da sempre un’austera atmosfera razionalista tipica della città di fondazione. (d.n.)