Una P.C. dell’ANA a Napoli

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    Nel numero di dicembre il “diavoletto” che sempre agisce all’interno delle segreterie ha colpito ancora, facendo sì che nella trasmissione di documenti alla redazione de L’Alpino scomparisse la parte che trattava delle Sezioni del 4° Raggruppamento che, al contrario, hanno attivamente partecipato alle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal sisma della pianura Padana. Diamo ora la doverosa informazione sulla loro partecipazione.

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    Diverse sono le considerazioni positive che posso esprimere per la partecipazione dei volontari di questo, ma anche di tutti i Raggruppamenti, che conferma un principio autentico e consolidato che “di fronte alle reali necessità si scoprono i migliori valori”. Prendendo come riferimento gli esigui numeri che compongono gli elenchi dei volontari di P.C. di alcune Sezioni, osservo (anche per le distanze fisiche delle loro sedi stanziali) che percentualmente la partecipazione è stata elevata. Le quantità di partecipazione di seguito espresse si riferiscono esclusivamente alla presenza nei campi di Finale Emilia e Cento, strutture di accoglienza che sono state di gestione e competenza della Colonna Mobile dell’ANA.

    Non riguarda quindi la partecipazione ai campi di accoglienza gestiti dalle diverse Regioni. La sezione di Bari ha partecipato con la copertura di 14 turni settimanali e disponendo di soli 12 volontari: significa che qualche volontario ha partecipato due volte all’attività di soccorso alla popolazione, così come la sezione di Latina che con un organico di 55 volontari ha coperto 60 turni; la sezione di Firenze ha coperto 24 turni, quella di Massa Carrara- Alpi Apuane 28, Pisa Lucca Livorno 25, Roma 1, Marche 17, il Molise 2.

    Complessivamente le predette Sezioni hanno espresso 5 capi campo per i campi di accoglienza di Cento e Finale Emilia. La sezioni Abruzzi ha partecipato con 56 turni. Metto in evidenza che la stessa ha comunque dimostrato ampia partecipazione all’emergenza. Ricordo che successivamente alla seconda scossa, quella del 29 maggio, diverse Regioni si sono attivate e sono scese con le loro colonne mobili nei territori della Pianura Padana. Tra queste anche la Regione Abruzzi che ha installato il campo di accoglienza di Cavezzo (Modena), con volontari appartenenti quasi esclusivamente alla nostra Associazione. È qui che la sezione Abruzzi ha espresso le sue migliori capacità organizzative e dimensionali.

    Dalle registrazioni dei partecipanti presso la nostra segreteria della P.C. osservo anche che sono intervenuti, insieme ai collaudati e affidabili volontari della sezione di Latina, anche volontari appartenenti alla sezione di Napoli. L’entusiasmo per i valori di solidarietà, affiatamento, amicizia, riscoperti grazie alla loro positiva esperienza, ha fatto sì che proprio in questi giorni io abbia ricevuto, da parte del presidente Marco Scaperrotta, la notizia che anche la sezione di Napoli costituirà al suo interno una unità di Protezione Civile. Saranno quindi 78 su un totale di 81 le Sezioni del territorio nazionale che dispongono al loro interno di un’unità di P.C.

    È inoltre doveroso sottolineare la partecipazione per ben due turni settimanali come capo campo di Cento, del volontario Carlo Sforzi della sezione di Massa Carrara-Alpi Apuane. Una figura eccezionale nell’interpretazione del “Volontario”, nel senso più ampio del termine. Cosciente della grave malattia che lentamente lo divorava ha desiderato esprimere fino all’ultimo la sua fede nel concetto di solidarietà e attaccamento associativo. Nonostante le sue condizioni fossero ormai critiche, aveva insistito per partecipare ai soccorsi e svolto con efficacia e generosità la sua mansione di responsabile del campo che ospitava 600 terremotati. Nei lavori ausiliari aveva arruolato anche gli extracomunitari sfollati, senza risparmiarsi. Se n’è andato il 1° ottobre scorso ed al suo funerale c’era tanta gente, tanti alpini con il sindaco di Carrara e quello di Cento che hanno testimoniato la riconoscenza a questo grande alpino. Ha lasciato la moglie Emanuela e il figlio Gabriele.

    Giuseppe Bonaldi
    Coordinatore nazionale PC – ANA