Un Lungo Talvera dedicato agli Alpini

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    La città di Bolzano è divisa in due dal torrente Talvera che scende dalla val Sarentino per gettarsi nel fiume Isarco, affluente dell’Adige nel punto in cui la valle si apre e guarda a sud. Dal tormentato dopoguerra e fino a tutti gli anni Sessanta, il greto del torrente, a monte, era un misto di discarica e baracche. Fu allora che l’ingegner Michele Lettieri diede corpo a un progetto che covava da oltre dieci anni: bonificare il greto del Talvera e farne qualcosa che servisse alla popolazione. Era un’impresa che sembrava impossibile, perché mancavano i fondi per realizzarla.

    Di qui l’intervento del Comando dell’allora IV Corpo d’Armata alpino. Furono impiegati dapprima gli alpini del 2° reggimento genio, poi un po’ tutti i reparti italiani del genio che inviarono i mezzi meccanici necessari a quest’opera imponente. Il Talvera divenne un cantiere a cielo aperto per lunghi mesi: vi lavorarono centinaia di genieri e di alpini, dall’ottobre del 1970 al giugno dell’anno successivo, mesi invernali compresi. Non mancarono sorprese, come il ritrovamento di bombe d’aereo e munizioni dell’artiglieria contraerea che aveva postazioni proprio nel letto del torrente durante la seconda guerra mondiale.

    Mentre le acque continuavano a defluire su un canale artificiale parallelo, venne dragato il greto del Talvera per una lunghezza di due chilometri, una larghezza di circa sessanta metri e una profondità di sette. Alla fine il corso del torrente era contenuto in argini sicuri, a gradoni per diminuire la forza delle piene (la val Sarentino per la sua conformazione orografica è molto piovosa). Il suo letto si presenta come un parco, con larghi argini verdi aperti al pubblico, con impianti sportivi, giochi per bambini, piste ciclabili e sentieri per pedoni che li percorrono tutto l’anno.

    Il 4 novembre del 2009 il tratto del Lungo Talvera – dall’avveniristico ponte che porta al museo d’arte moderna, fino al Ponte Druso, nel corso di una solenne cerimonia presenti tante autorità fra cui il generale Primicerj e il presidente della Sezione Scafariello – è stato dedicato agli alpini. “Un doveroso omaggio e tributo – ha detto il sindaco Luigi Spagnolli – agli alpini che da sempre rappresentano un insostituibile punto di riferimento per la comunità locale”.