Un esempio di grande civilt: la convivenza di religioni diverse

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    Con illuminata decisione la cattolicissima imperatrice d’Austria Maria Teresa d’Asburgo, oltre all’obbligatorietà dell’insegnamento scolastico, sancì anche la libertà di culto religioso (sarà anche l’imperatrice che avocherà a sé la facoltà di confermare o annullare la condanna a morte per stregoneria, senza firmare, quindi, alcuna condanna). Alle diverse comunità nazionali residenti in Trieste, formatesi nel diciottesimo secolo con l’afflusso di mercanti, uomini d’affari, gente di mare e manovalanze, con le rispettive famiglie, conseguente alla riconferma del Porto Franco voluta da suo padre, Carlo VI, fu perciò concessa l’edificazione dei propri templi accanto agli esistenti di rito cattolico. Il più importante di questi era e continua ad esserlo tuttora, la cattedrale di San Giusto, simbolo emblematico, assieme all’alabarda di San Sergio, della città giuliana. L’edificio religioso più antico (IX secolo?) è però la chiesetta di San Silvestro, di lontana origine paleocristiana, che sorge su un muraglione alla base del colle di S. Giusto, allora lambito dal mare. Si presenta, oggi, in stile romanico. È attualmente sede della comunità elvetico valdese. Nel Borgo Teresiano, di fianco al Canal Grande, si trova la chiesa di San Spiridione o degli Schiavoni (1868 architetto Macciacchini). È il luogo delle assemblee della numerosa comunità serbo ortodossa cittadina. Edificata in stile orientaleggiante è esternamente ricca di mosaici, statue e vetrate; al suo interno, numerose ricchissime icone. La comunità greca svolge i suoi riti nella chiesa di San Nicolò (1782 1819 architetto Pertsch) ed ostenta al mare che fronteggia la facciata con ai lati, incorporati, due tozzi e corti campanili.
    Cupa nel suo aspetto esteriore con i suoi aguzzi pinnacoli color nerofumo e lo svettante campanile, la chiesa evangelico luterana, bell’esempio di puro gotico, assomiglia alla ben più nota Votivkirche della capitale danubiana. La Sinagoga (1912, architetti Berlam) pare sia il tempio israelitico più grande d’Europa.
    L’edificio, sormontato da imponenti cupole, ostenta all’esterno pregevoli fregi mentre l’interno è arredato con sobria essenzialità. Per quanto di scarso interesse architettonico, esistono in città luoghi di culto di cristiani evangelici, protestanti, anglicani, metodisti. Ha una propria chiesa la comunità cattolica di lingua tedesca. Di recente insediamento, i testimoni di Geova. Per il particolare valore architettonico, la sua imponenza e la rinnovata notorietà per i tragici fatti del novembre 1953 che registrarono alcuni Caduti durante una manifestazione di italianità nella città occupata dagli anglo americani, va citata la chiesa cattolica di Sant’Antonio Taumaturgo (1810 architetto P. Nobile). Guarda il mare dalla radice del Canal Grande ed è di sobria linea neoclassica la cui ampia facciata è preceduta da un pronao esastilo alla cui sommità mostra una balaustra adorna di statue. Visibilissimo da lontano al viaggiatore che giunge a Trieste, tra i pini sopra alla bianca parete verticale di falesie carsiche, quasi a strapiombo sul mare, a mezza via tra la città e la strada costiera, domina l’orizzonte il tempio di Monte Grisa, dedicato a Maria Madre e Regina (1963 ing. Guacci), voluto in assolvimento di un voto di pace formulato dal vescovo di Trieste, Santin, durante l’ultimo conflitto.
    L’originale soluzione architettonica a piramide tronca all’apice, appare come un continuo sormontarsi di triangoli che, nell’intendimento dell’ideatore, indicano ai fedeli il sacro simbolo della Trinità. (r.p.)