Trentino, la porta dell’Adunata

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    Laddove la valle dell’Adige comincia a stringersi, il panorama verso nord modifica agli occhi l’orizzonte: la pianura cede spazio ad una corona di monti dai variegati colori che stringe d’assedio il lento fluire del fiume, tra le anse che disegnano una strada d’acqua fra gli ordinati vigneti.

     

    Ecco il Trentino, la terra redenta, la Patria Madre dell’alpino Cesare Battisti, Damiano Chiesa ed Alcide De Gasperi. Da questo accesso naturale, attraverso questo scenario dall’incombere suggestivo, tra il 10 ed il 13 maggio prossimo passeranno migliaia di alpini diretti a Bolzano per partecipare alla 85ª Adunata nazionale. Sarà questa l’occasione per prendere il primo contatto con il profondo legame che unisce gli alpini a questa terra, per immergersi nelle sensazioni che suscitano nomi cari alla storia delle penne nere, quali Pasubio, Vallarsa, Coni Zugna, Valsugana. Ecco Rovereto, e poi ancora l’Altipiano di Folgaria, ed infine il capoluogo di Regione Trento, la città fortezza che vide il Tricolore issato per la prima volta sul suo Castello il 3 novembre 1918. Il Trentino quindi quale porta ideale di accesso all’Adunata.

    La sezione di Trento, in stretta collaborazione con le amministrazioni comunali, ha inteso offrire, a quanti vorranno sostare in Provincia, l’opportunità di vivere proficuamente i giorni che precedono o seguono l’evento Adunata. Ecco dunque Rovereto, dove gli alpini potranno ammirare ed ascoltare i rintocchi di Maria Dolens, la grande Campana fusa con il bronzo dei cannoni della prima guerra mondiale, che ogni sera dal Colle di Miravalle suona in memoria dei Caduti d’ogni fronte. S’impone poi una visita al Museo della Guerra ospitato dal Castello cittadino, dove gli alpini esibendo la tessera Adunata, o semplicemente indossando il cappello con la penna otterranno l’ingresso al prezzo ridotto di 5 euro.

    Ed ancora, per gli amanti delle Grappe vi è la possibilità di visitare una delle più rinomate delle oltre 3.000 distillerie del Trentino, le Cantine Marzadro. Il complesso è ospitato in una vera e propria cittadella della Grappa, dove gli alpini saranno accolti fra alpini, ed è facilmente raggiungibile dall’uscita autostradale di Rovereto nord (esattamente a 500 metri dall’uscita dell’A22). L’occasione sarà ghiotta anche per la possibilità di degustare questo prodotto della vite che ha reso famoso il Trentino in tutto il mondo. Salendo verso nord (oppure scendendo nel ritorno da Bolzano) ecco farsi incontro la città di Trento, la cui alpinità è vanto indiscusso degli oltre 24.000 soci su cui può contare la Sezione ANA del capoluogo.

    Qui non può mancare una sosta alle Gallerie di Piedicastello, bell’esempio di recupero urbano d’un’opera dismessa dalla sua primaria destinazione. Laddove sfrecciavano un tempo le automobili trova oggi ospitalità un enorme spazio museale attualmente occupato dalla mostra “Ritorno sul Don – 1941/1943”, una delle più importanti esposizioni di armamenti, divise, scritti e molto altro ancora, per lo più provenienti dalla collezione dei musei russi della Grande guerra patria 1941-1945 di Mosca e Voronezh.

    Riaffiorano qui i ricordi di quella che, non a caso, fu definita “la più grande avanzata all’indietro” nella storia dell’esercito italiano. Qui i nostri Reduci hanno ritrovato, per la prima volta, oggetti, sensazioni e ricordi ormai sommersi dal fluire inesorabile del tempo. Qui gli alpini che vorranno visitare questa mostra potranno forse meglio comprendere cosa fu la tragica epopea alpina in terra di Russia, anche vista dalla parte di Ivàn.

    Sopra le Gallerie ecco il Doss Trento, il dosso caro agli alpini, su cui sorge il Mausoleo di Cesare Battisti, il Martire trentino tenente degli alpini del btg. Vicenza, una delle prime Medaglie d’Oro che fregiano il nostro Labaro. Poco discosto dal famedio battistiano, ecco il Museo nazionale storico degli alpini. Nelle sale espositive affrescate dal col. Paolo Caccia Dominioni, eroe di El Alamein, gli alpini potranno incontrare la loro storia, qui narrata attraverso l’esposizione di cimeli e pezzi unici nel loro genere, dalla fondazione del Corpo e sino ai giorni nostri.

    Il complesso monumentale, un tempo definito Acropoli alpina (il progetto fu realizzato solo in parte per mancanza cronica di fondi…), ricomprende anche una biblioteca fra le più ricche di testi in materia, nonché il museo del Mulo, dove gli sconci potranno nuovamente incontrare gli oggetti un tempo consueti nel quotidiano governo degli amici più fedeli dell’alpino. Nei giorni che precedono il raduno di Bolzano vi saranno poi diversi eventi organizzati dalla sezione di Trento, e denominati appunto “Aspettando l’Adunata”.

    Venerdì 11 maggio presso la Filarmonica di Trento, con inizio alle 20,30 si esibiranno sul palco il coro della Sezione ANA Trento ed il coro degli ex allievi della Scuola Militare Alpina di Aosta, mentre sabato 12 maggio toccherà a Rovereto presso la sala della locale società Filarmonica ospitare una kermesse di cori: sul palco si avvicenderanno il coro Bianche zime ed il coro della sezione ANA di Firenze. Ma molte altre iniziative legate all’estemporaneità certamente verranno promosse presso molte altre località del Trentino, dove i gemellaggi fra Gruppi troveranno nuova linfa, nell’attesa di salire domenica, tutti assieme, a Bolzano. Dunque: arrivederci in Trentino, l’unica Regione che fa rima con alpino.

    Paolo Frizzi