Sulle note dell'entusiasmo

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    Mi considero un ragazzo fortunato perchè ho avuto l’onore di portare il cappello alpino e soprattutto di aver suonato nella fanfara della Brigata alpina Taurinense. Con le ghette candide e la drop ben stirata, con gli scarponi lucidi e lo strumento luccicante, la prima volta che sull’attenti ho sentito eseguire il silenzio d’ordinanza per gli onori ai Caduti ho sentito un brivido corrermi lungo la schiena e ancora oggi mi viene un nodo alla gola quando eseguo le note del Signore delle Cime accompagnando la recita della nostra Preghiera.

    Ricordo con emozione quando verso la fine del servizio militare ero stato goliardicamente nominato all’interno della fanfara capo sezione canavese’, custode solenne del motto ‘Vecchi mese dopo mese’. Pochi giorni prima avevamo suonato di fronte alla porta carraia della Caserma Montegrappa di Torino per salutare il Maestro, maresciallo maggiore Sergio Bonessio che, dopo essere stato 23 anni alla guida della gloriosa fanfara militare, aveva ‘appeso la bacchetta al chiodo’. Congedato a fine 1999, ho sentito forte il dovere di partecipare alla costituzione della fanfara sezionale che nel 2000, raggruppando molti giovani e meno giovani congedati della Taurinense, ha iniziato a muovere i suoi primi passi musicali con 1’adunata nazionale di Brescia.

    Con la cadenza costante e tenace che ci hanno insegnato i nostri veci, la fanfara ha marciato suonando nelle piazze più belle della penisola indimenticabile l’esibizione in Piazza dei Signori a Vicenza raggiungendo traguardi importanti. Il primo e forse il più costruttivo è stato trovare il maestro giusto al momento giusto: chi meglio del maresciallo Sergio Bonessio avrebbe infatti potuto guidare con professionalità e coinvolgimento la fanfara sezionale? Con il nuovo maestro la formazione ha cambiato volto, sfilando a tutte le adunate nazionali ed eseguendo concerti.

    Il presidente Roberto Cossavella, insieme ad Adriano Roffino, amministratori ed animatori della fanfara sezionale di Ivrea, avranno 1’onore di veder realizzato quello che fino a pochi anni fa era solo un sogno nel cassetto: una sede per la fanfara. I musici hanno ormai portato a termine la ristrutturazione di una accogliente sala prove, dove potersi ritrovare ogni giovedì sera per perfezionare il repertorio e trascorrere anche qualche ora in allegria. Ogni due mesi le pagine del locale ‘Scarpone Canavesano’ ospitano una rubrica dedicata alla fanfara illustrando tutti i suoi impegni.

    Oltre allo spazio sul giornale, i musici si scambiano anche impressioni e commenti via posta elettronica all’indirizzo ivrea@ana.it e ogni tanto navigano curiosi su internet cliccando sul sito www.ivrea.https://www.ana.it per vedere se il loro presentatore ufficiale, Giuseppe Franzoso ha caricato qualche bella fotografia. Per le lunghe trasferte nel nord est italiano la fanfara ha la fortuna di aver stretto amicizia con il gruppo A.N.A. di Arcugnano (Vicenza).

    Ad ogni esibizione il nuovo vessillo ricamato a mano apre la strada al mazziere che impartisce ai cinque tamburi imperiali ed alla fanfara gli ordini ricevuti dal maestro, eseguendoli con precisione come ai tempi del servizio militare. Su una sessantina di musici, l’unico tocco femminile è rappresentato dalla madrina Franca Minarini, che applaude con entusiasmo i concerti e le sfilate della fanfara.

    Giacomo Spiller