STORIA PINEROLO Una tradizione di solidariet che continua

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    di Umberto Pelazza


    A Pinerolo avevano coltivato un bel sogno: l’Anno Cinquanta delle Truppe alpine sarebbe stato l’Anno Uno della loro sezione. Persero l’appuntamento per un soffio. E quando, nel novembre del 1922, tornò al paese natio l’on. Luigi Facta, alpino classe 1861, presidente del Consiglio costretto dal re a passare le consegne al regista della recente marcia su Roma, lo vollero fra i soci fondatori: la spunteranno tre mesi dopo e il 3 aprile 1923 il sogno diventava realtà. L’ex capo del Governo fu eletto presidente onorario, affiancato dal vescovo mons. Bartolomasi, primo Ordinario militare in Italia.
    Come un giovane ramo la nuova sezione spuntava dal tronco che già a inizio secolo aveva prodotto la Società di Mutuo Soccorso per alpini in congedo, la cui…. vita parallela si protrarrà fino al 1942. Spirito di solidarietà congenito, quindi, i cui primi beneficiari furono gli orfani degli alpini Caduti in guerra, accolti nell’Istituto Monte Oliveto (che nella foto salutano, fieri e impeccabili, nel loro completo grigioverde mod. ’23).
    La consegna del gagliardetto, patrocinata da un comitato femminile, avvenne nella seicentesca caserma del Vauban, costruita dai francesi e sede del btg. ‘Pinerolo’, avventatamente demolita per esigenze urbanistiche nel secolo scorso.
    Tradizionale piazzaforte allo sbocco delle valli Chisone, Pellice e Germanasca, in posizione chiave per la difesa della Torino di casa Savoia, Pinerolo subì lunghi periodi di dominio francese, che accentuarono le sue caratteristiche militari (l’eroina locale è Ortensia di Piossasco, che sventò un attacco di transalpini ‘battendo la diana’ e spronando i difensori, in modo analogo non sia irriverente l’accostamento alle storiche… sentinelle del Campidoglio).
    Le lotte di religione costrinsero spesso francesi e piemontesi a vedersela con gli ‘eretici’ montanari valdesi, ‘gente robusta e forte, abituata alle fatiche, soldati per nulla inferiori ai nostri nella guerra di montagna’. Maestri di guerriglia, erano inquadrati in agili compagnie di 60 uomini, dove i comandanti giuravano fedeltà ai loro soldati. Il loro motto: ‘Patientia laesa fit furor’: se perdiamo la pazienza saranno guai. Ne han mantenuto le gloriose tradizioni alpine i battaglioni ‘Pinerolo’ ‘Monte Albergian’, ‘Exilles’, ‘Val Chisone’ e il ‘Fenestrelle’, che ebbe sede nell’omonima fortezza, costruita dai francesi e ampliata dai Savoia: un complesso di casematte, fortini, piazzole, che s’inseguono per la montagna.
    Era valdese il gen. M.O. Giulio Martinat, Caduto a Nikolajewka.
    Nell’Exilles’ del 15/18 militò il gen. Emilio Faldella, prima di comandare il 3º Alpini. Collaborò per 30 anni con l’ANA e a Pinerolo scrisse la ‘Storia delle Truppe Alpine’.
    Il ‘Pinerolo’ partecipa ai due conflitti mondiali e viene sciolto nel 1943 (contemporaneamente alla famosa Scuola Militare di Cavalleria).
    Dal 1952 la città ospita il btg ‘Susa’, inquadrato nell’AMF, le Forze Mobili Alleate della NATO. Il graduale incremento dell’attività associativa nel territorio subisce una flessione a fine anni trenta, che si aggrava alla vigilia della guerra: numerosi sono i richiami alle armi e i gruppi si sfaldano. La lenta ripresa postbellica richiede l’invio di un Commissario. Al ritorno in carreggiata contribuiscono in modo determinante le solenni contemporanee celebrazioni del Centenario delle Truppe alpine e del Cinquantenario sezionale: è la rinascita da
    tutti auspicata. Anche gli alpini di Pinerolo devono però sottoporsi alla trafila dei cambiamenti di residenza, risolti perlopiù con l’ospitalità concessa da enti militari. Nel 1999 l’impegno profuso dal presidente Cosso e dai suoi collaboratori viene premiato con l’inaugurazione della sede definitiva di corso Torino, linda, spaziosa, vivace e ordinatissima, di totale proprietà dei soci.
    Il primo filo teso fra la sezione e i gruppi è un modesto Notiziario, dattiloscritto e ciclostilato, che vede la luce il primo aprile 1958. In occasione del Natale 1965 viene pubblicato un numero unico, il Tranta Sold. I soldi sono quelli della vecchia ‘cinquina’ e ricordano ‘la giovinezza, i tempi duri e belli della naia, il sudore delle salite’. Piace e diventa periodico trimestrale. Attualmente è diretto da Massimino Cattalino.
    Nello stesso anno si diffondono le prime note della Banda Musicale, oggi di indiscussa validità, ampiamente riconosciuta in Italia e all’estero. Per il suo repertorio, che spazia dalle melodie alpine ai brani classici e moderni, è stata classificata ‘di livello nazionale’. Ne è direttore Fabio Banchio.
    Una gara di sci di fondo ha tenuto a battesimo nel 1985 il Gruppo Sportivo sezionale, diretto da Carlo Gay: annovera atleti di Ski Roll, Triathlon, tiro con la carabina: gli specialisti della corsa in montagna gareggiano ormai ad armi pari con le migliori compagini italiane.
    Una competizione sui generis l’ha vinta nel 2001 Franco Durand Canton, del gruppo di Bobbio Pellice, artigliere alpino e conduttore di alpeggio, che il 9 settembre ha ricevuto il premio nazionale di Fedeltà alla Montagna dalle mani del presidente Parazzini ‘per la sua dedizione alla terra e il ricupero di stabili montani in disuso’.
    Ma sono vincitori anche tutti quei volenterosi impegnati nella ‘Operazione Stella Alpina’, che in due giorni han distribuito ben tredicimila piantine del nostro fiore simbolo, devolvendone l’utile di oltre cento milioni a istituti per portatori di handicap.
    È tutta una tradizione di solidarietà che si perpetua dai primordi della Sezione, operando a favore di case di riposo e asili d’infanzia, ripristinando edifici religiosi e civili, rifornendo di legna da ardere chiese cattoliche e valdesi. Altrettanto spontaneo era sorto il volontariato, ben prima che nel 1986 fosse costituito il nucleo di Protezione civile.
    Alla raccolta di fondi per il Friuli erano seguite la partecipazione al cantiere di Villasantina (Udine), la raccolta di viveri e vestiario per i terremotati dell’Irpinia e della Campania e, più recentemente,la presenza in Alessandria alluvionata.
    Oggi il nucleo di P.C., composto di 45 elementi con sede propria, dotato di furgone e fuoristrada, cucina da campo, tende per infermeria, cucina e magazzino collabora con un comitato comunale di pronto intervento per ogni tipo di calamità, svolge lavori di prevenzione, quali la pulizia dell’alveo dei torrenti e partecipa all’esercitazione annuale di Protezione civile.
    Le sue benemerenze non hanno risparmiato ai pinerolesi l’alluvione del territorio, nell’ottobre 2000, quando i torrenti Pellice e Chisone hanno dilagato, travolgendo strade, scalzando ponti, distruggendo insediamenti e strutture sportive (l’intero Palaghiaccio di Torre Pellice).
    Per le esigenze immediate le forze di lavoro sono state impegnate per due settimane. Tranta Sold ne fece un breve riepilogo, ma nel numero successivo il tutto era gia passato agli atti: si era aperta una nuova incombenza, l’apertura di un campo di lavoro a Ceriana di Imperia.
    La banda musicale della sezione. Tutto prosegue nella norma, quindi, e il presidente Busso, che da poco si è messo in spalla ‘lo zaino degli onori e degli oneri, augurandosi che le nostre inevitabili trasformazioni strutturali siano ponderate ed equilibrate’, guarda al futuro con giusto ottimismo.


    IL PRESIDENTE



    Francesco Busso, nato a Buriasco 21 aprile 1945. Professione: dirigente industriale. Servizio militare: 42º corso AUC alla SMALP, sergente AUC e sottotenente cpl al battaglione Cadore del 7 Alpini.
    LA SEZIONE
    48 gruppi, 4.345 soci, 431 aggregati.
    Sede sociale: Corso Torino, 18. 10064 Pinerolo (Torino) tel. 0121 321263.
    LE MEDAGLIE




    • Ten. Col. Adolfo Rivoir Btg Edolo Fronte greco 15.12.1940


    • C.le Alberico Marrone Btg Fenestrelle Fronte occ. 21.6.1940


    • Ten. Gaetano Chiampo 9º Rgt Alpini Fronte greco 23.12.1940


    • Gen. Giulio Martinat C.A. Alpino Fronte russo 26.1.1943


    • Ten. Sergio De Vitis Partigiano Sangano 26.6.1944


    • Ten. Adolfo Serafino Partigiano Cantalupa 4.11.1944


    • Ten. Col. Guido Ramponi Partigiano Bergamo 8.3.1945

    I PRESIDENTI DELLA SEZIONE DI PINEROLO
    Emanuele Cerutti 1923 1927
    Augusto Allois 1927 1938
    Carlo Baletti 1938 1939
    Adolfo Pigella 1939 1943
    Leonida Oderda (commissario) 1946 1947
    Ettore Serafino 1947 1951
    Isidoro Rosia 1951 1966
    Matteo Bruno 1966 1986
    Michele Forneris 1986 1997
    Giovanni Cosso 1997 2000
    Massimino Cattalino 2000 2001
    Francesco Busso 2001