Ritrovarsi

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    Correva l’anno 1956, il 22 marzo entrammo per la prima volta alla Cesare Battisti di Merano: destinazione 36ª batteria, gruppo Vestone. L’aria era ancora inquinata dall’ultimo conflitto mondiale e, conseguenza fisiologica, i nostri superiori non erano molto malleabili. Per loro la guerra non era finita! Erano tempi così… molto duri. Noi abbiamo sempre detto “Signorsì”.

    Con i nostri muli abbiamo fatto le marce, specie a campi oggi improponibili. Pioggia, neve, freddo… con giacche a vento “della prima guerra”. Nessun rimpianto! Fieri di essere appartenuti al 5° Artiglieria da Montagna e orgogliosi di indossare il nostro cappello d’alpino in ogni occasione. Caro don Bruno, sono sicuro che le lettere al direttore possono essere relative. Quando arriva il nostro giornale tutti noi siamo alla ricerca di fotografie: lì ci siamo tutti noi e ci ritroviamo con la nostra piccola storia. Non privarci di questo filo che ci aiuta ad incontrarci e raccontarci: è da qui che nascono le grandi Adunate, non da quelli che ti scrivono che gli alpini di oggi non sono come eravamo noi allora. Mille ragioni al nostro direttore quando dice che alpini non si nasce ma ci si diventa!!! Questo è un privilegio che va conquistato. Complimenti per la nuova veste del nostro giornale L’Alpino a nome di tutti gli amici della 36°Btr.

    Isaia Viscardi – Villa d’Almè (Bergamo)

    Caro amico, sembrava che qui in redazione avessimo sentito il sibilo leggero della tua garbata richiesta. E così abbiamo dedicato il numero di gennaio al tema del ritrovarsi, pubblicando una certa dose di fotografie arretrate. Certamente non tutti i mesi sarà possibile dare lo stesso spazio a questa iniziativa, tanto più che le lettere ci stanno sommergendo. Ma stai sicuro che la tua sensibilità su questo tema non ci lascia indifferenti.