Ricordare o dimenticare?

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    Su L’Alpino di aprile, con riferimento alla lettera di Alessandro, date una risposta secca ed asciutta riguardo alla proposta di organizzare un’adunata a Roma. Sono pienamente d’accordo che la nostra Associazione debba essere assolutamente apolitica, però, così come non dimentichiamo l’Ortigara, non dobbiamo nemmeno dimenticare il periodo quando le bandiere potevano solo essere rosse e, se esponevi il tricolore ti davano del fascista e ti tiravano i sassi nelle finestre. Orbene, io che sono antifascista e figlio di padre antifascista, ero costretto ad aspettare le partite della nazionale italiana di calcio per poter esporre la nostra amata bandiera. Non mi sembra giusto che siate voi a decidere cosa si deve ricordare e cosa dimenticare.

    Paolo Crocera

    Cerchiamo di mettere un po’ di ordine alle idee. Ribadisco che l’adunata nazionale non viene assegnata ad una città perché governata da un sindaco amico , poco importa se di destra o di sinistra. Ci sono fortunatamente altre motivazioni. La fermezza della mia risposta nasce proprio perché qualcuno continua a credere che le scelte del CDN possano rispondere a sensibilità di parte. Chi la pensa in questo modo dev’essere contagiato dal virus della politica; la ritiene onnipresente e onnipotente. Lo sarà per altri, non per noi. Confondere poi il ricordo del sacrificio dell’Ortigara con le beghe delle bandiere rosse, verdi o nere, in contrapposizione al tricolore, mi sembra troppo. Il fascismo e l’antifascismo, come il comunismo e l’anticomunismo, la storia dovrebbe averli archiviati. O no?

    Pubblicato sul numero di giugno 2009 de L’Alpino.