Regole per l'adunata: pro e contro

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    Concordo con buona parte del decalogo, anche perché da ufficiale di complemento, artiglieria da montagna, sono stato abituato a ricevere e a dare ordini …sensati però! Chi ha avuto l’idea di scrivere questo decalogo, da quanto non sfila?Seguire col passo le fanfare … quali?Quelle paesane al seguito che hanno cadenze diverse?Chiediamo di tenere il passo a persone che hanno 60 o 70 anni?Con magari problemi alle articolazioni? Il cappello alpino non ci deve far sentire superiori agli altri, vero, ma non tutti quelli che lo portano sono alpini. Nessuno del servizio d’ordine allontana quelli che vendono cappelli, penne, gradi e quant’altro a chiunque. La leva alpina (non volontaria) non esiste più ed è un controsenso cercare di far rifare il militare a chi l’ha già fatto. Un grande plauso a Bepi de Marzi, uno dei pochi che ha capito che l’alpinità non è rifare la naja dopo decenni.

    Ruggero Manara Ghedi (BS)

    Non sono e non sono mai stato un patito dell’addestramento formale, delle patacche, e non ho simpatia per una certa venatura di militarismo da caserma che qualcuno (pochi per la verità) si porta addosso come fosse l’abito da festa. Ma trasformare l’Adunata Nazionale, massima manifestazione di un’associazione d’arma, non di una confraternita, in una noiosissima passeggiata, no! Nessuno pretende che un anziano stia al passo a parte che non sono pochi quelli che sfilano meglio di tanti giovani ma vedere sezioni che avanzano lungo i viali delle nostre belle città imbandierate in formazioni compatte non è solo un fatto estetico. È una dimostrazione di unità e di organizzazione, un segno di forza coesa, che sa marciare senza comandanti che urlano ordini. La vendita di abbigliamento militare è libera e non possiamo intervenire. L’alpinità è un ritorno alla naja?Non credo proprio: ci sono migliaia di iniziative che lo dimostrano. È sufficiente leggere il Libro Verde.