Quel che resta del giorno prima

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    Il risveglio di Bassano il 12 maggio 2008, dopo l’adunata. È uno splendido lunedì di sole, con l’aria fresca della Valsugana. Arrivo nelle centralissime piazze Libertà e Garibaldi, pulite e linde come sempre. I caffè hanno aperto da un’ora, anche Sonia Brauss, la giornalaia dell’edicola accanto alla medievale chiesa di San Francesco, ha tirato su la serranda del suo esercizio Che spettacolo dice chi può dire che qui ieri c’erano 400 mila persone?Sono passati mezz’ora fa degli alpini rimasti.

    Hanno fatto i complimenti a me! . Da vicolo Da Ponte arrivano due penne nere, Davide e Giancarlo. Siamo del gruppo Lu di Monferrato, Alessandria, dicono siamo rimasti per gustarci la città. Pensavamo Bassano più piccolina ed invece ci siamo stati tutti. Ci sono tanti posti di ritrovo, tante piazzette. Anche attorno ci sono tante zone verdi . Arriva anche un altro alpino, un baffuto trentino, Mauro Fontana di Lona Laser.

    L’è stupenda questa cittadina. Vado via domani sera. Me la godo . Le piazze restano ancora un po’ deserte. Dalla giornalaia arriva Adelino Menichetti, di Nocera Umbra. Vede il cronista e si avvicina: Mio papà era un Cavaliere di Vittorio Veneto, Medaglia d’Oro. Non volevo mancare a questa adunata. Ma questa mattina Bassano è ancora più bella. Voi veneti siete davvero bravi, avete una forza, un coraggio, una voglia di fare . Passeggiando, sotto il primo sole, mi avvio verso il Ponte vecchio. Ecco Lorenzo Parolin, un giovane animatore culturale della città.

    Che senso di appartenenza gli alpini commenta e poi si sono inseriti con delicatezza nella nostra Bassano. Qui in questi giorni pur in presenza di mezzo milione di persone, si è continuato a vivere . In piazzetta Montevecchio si affaccia il Sagittario, elegante negozio di articoli da regalo. È una meraviglia, oggi è tutto a posto commenta il titolare Massimo Castaldi sono venuto da viale Venezia, dove ieri hanno sfilato gli alpini.

    Non c’era più nessuna transenna. È straordinario. E qui in piazza avevamo il megaschermo . Sul lato opposto della piazzetta Messer Abellah, titolare del Pick Bar sta sistemando le sedie esterne. In 20 anni che faccio questo lavoro mai visto niente di simile commenta ho lavorato venti ore al giorno per tre giorni, e questa mattina alle sette ero qui. Abbiamo ripreso a vivere come prima. Una cosa straordinaria .

    Passano tre alpini di San Damiano Macra (Cuneo), Franco De Michelis, Erio Acciardi e Diego Nessi, capogruppo. Complimentiti per l’ordine, i parcheggi, le forze di sicurezza, e poi quanta gente dietro le transenne , commentano. Sui vicoli che scendono verso il Ponte vecchio si affacciano tanti negozietti. Questa mattina sono arrivato e qui attorno era tutto pulitissimo dichiara Fausto Bindella titolare della Bottega del Porcino comunque sento un po’ di nostalgia per queste tre giornate. È passato prima l’assessore, e gli ho detto: Perché non la facciamo anche l’anno prossimo? . Guardi la città, è partita subito questa mattina. Questo dice della forza dell’organizzazione .

    Si arriva finalmente al Ponte. Alcuni alpini escono con delle Nardini come regalo. Qualcuno ha già iniziato a bere l’aperitivo. Il ponte è davvero bello questa mattina con l’aria fresca, le bandiere tricolori che sventolano. Ecco una penna nera con baffi umbertini, non più giovane: Sono di Vicenza, mi chiamo Gino e basta, taglia corto ho fatto ben 47 adunate, ci sono venuto anche nel 1948, quando il ponte era ancora distrutto.

    Me lo ricordo. Guardi ora come è bello questo ponte, l’è bello come il sole! Merito anche del nostro Palladio . In questo momento attraversa il ponte un giovanottone aitante, con passo spedito. Lo riconosco. È Alessandro Campagnolo, il mitico commissario capo della Polizia bassanese. Mi riconosce, vuole evitare commenti. Poi però si ferma. Ho lavorato interrottamene prima per 18 ore, poi per 16. Ma sono bassanese. E noi bassanesi siamo fatti così. Come si poteva far fare brutta figura alla nostra Bassano? .

    Silvano Bordignon