Quel Bivacco, simbolo di pace

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    Grande partecipazione per il 40° pellegrinaggio al sacrario San Matteo, organizzato in modo impeccabile dal gruppo alpini di Valfurva con la sezione di Tirano. Le celebrazioni sono iniziate la sera di sabato 16 agosto con l’esposizione dei ricordi e dei documenti originali di un secolo fa, presentati da Ilde Testorelli, vedova di Mario, capogruppo mai dimenticato e animatore del recupero del bivacco “battaglione skiatori Monte Ortles”, a quota tremila.

    Ilde, ormai da diversi anni responsabile del museo Vallivo della Valfurva che conserva cimeli unici, ha ricordato: “Prima della guerra quei soldati erano amici, guide alpine o cacciatori che si incontravano sulle montagne e condividevano lo stesso destino montanaro. Il conflitto li ha separati, ma ha anche raccontato storie molto commoventi”. Come quella del capitano Arnaldo Berni. A rievocarla il pronipote Arnaldo Piccinini, gli alpini anziani della Valfurva, tra i quali Senatore Airoldi, i rappresentanti locali e nazionali delle penne nere.

    Testimonianze accompagnate dalle note dei canti alpini del coro Bajona di Bormio. La serata ha ripercorso la vicenda del recupero del bivacco che, per gli alpini della Valfurva e non solo, rappresenta un motivo di orgoglio ed un simbolo da conservare e tramandare alle giovani generazioni. E proprio questo bivacco posto a 3.122 metri in Vallumbrina e dedicato al “battaglione skiatori Monte Ortles”, è stato meta della salita iniziata nell’alba limpida e fredda d’alta quota di domenica 17 agosto.

    Una commemorazione speciale, in occasione del 40° anniversario del raduno che coincide, appunto, con il recupero di una delle strutture realizzate durante la Grande Guerra dagli alpini che presidiavano quel tratto di fronte. All’ascesa ha preso parte un centinaio di persone tra cui moltissimi giovani oltre ai gagliardetti di numerosi gruppi alpini. Poi la Messa celebrata dal parroco di Valfurva don Andrea Caelli, a ricordo dei Caduti di tutte le guerre. Quella al bivacco ha preceduto la cerimonia svoltasi al sacrario San Matteo, realizzato sulla strada del Gavia dedicato proprio al capitano Berni, poco distante dall’omonimo rifugio: un sacrario alpino che ricorda tutti i Caduti sul fronte della Grande Guerra e non solo. Qui, accolti coloro che sono saliti in quota la mattina presto, si è svolta la cerimonia ufficiale.

    La Messa celebrata da don Ottorino Martinelli, parroco di Madonna Dei Monti ha preceduto i discorsi delle autorità. All’incontro hanno preso parte il sindaco di Valfurva, Angelo Cacciotto, i rappresentanti dei vertici nazionali e locali dell’ANA, Mariano Spreafico, Cesare Lavizzari e Mario Rumo oltre al segretario del 2° raggruppamento Antonio Fenini. Non ha voluto mancare il nipote del capitano Berni, Arnaldo Piccinini.

    A fare gli onori di casa il capogruppo di Valfurva, Adolfo Antonioli. Numerosi i labari e i gagliardetti, su tutti una presenza speciale, quella dell’alpino di Valfurva Giuseppe “Bepi” Confortola, classe 1920, reduce della campagna di Russia accanto al giovane alpino, campione internazionale di sci alpinismo, Robert Antonioli, classe 1990. Al termine della cerimonia ufficiale è stato servito il rancio alpino per tutti e nel pomeriggio il corpo musicale di Valfurva ha allietato la festa con canti della tradizione alpina.

    Stefano Compagnoni
    e il gruppo alpini Valfurva