Quando il canto diventa armonia

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    Amore per la tradizione e tanta voglia di rendersi utili. Con questo spirito nasce, la sera del 16 aprile 1998, il coro degli alpini di Canzo. A lanciare l’idea, durante un incontro, sono stati alcuni componenti del già attivissimo gruppo alpini canzese tra i quali l’attuale capogruppo Roberto Fontana. Oggi il coro, formato da trentuno calde voci sapientemente dirette dai maestri Paolo Baraldi e Gianluca Rovagnati, vanta un ampio repertorio: dai più toccanti canti alpini a quelli della tradizione montanara e popolare.

    L’alto livello artistico e il continuo affinamento vocale hanno fatto sì che la presenza del coro sia sempre più richiesta, specie in occasione di commemorazioni e serate a scopo umanitario e benefico. Ma il vero orgoglio della formazione non è tanto legato ai successi artistici, quanto all’aver contribuito alla buona riuscita di iniziative utili: dalla raccolta di fondi per attività di solidarietà sociale, al recupero di veri e propri tesori naturali, come i boschi montani e gli antichi sentieri che li percorrono (Scioscia, Budrachera, Repossino sono solo alcuni dei nomi più caratteristici di questi percorsi).

    Immaginiamoci una serata su una delle montagne che sovrastano Canzo il Monte Cornizzolo, o il Monte Palanzone dove gli alpini organizzano i loro raduni seguiti con entusiasmo dalla gente del luogo. La festa raggiunge il momento più emozionante quando ogni rumore si spegne e le note del coro esaltano al massimo la spiritualità di quei luoghi. Ed è proprio questo affiatamento una delle caratteristiche degli alpini, consapevoli che non la singola voce, bensì il coro di esse riesce a infondere quella forza necessaria per trasformare note e voci, memorie e sentimenti in un’unica, serena armonia. (v.f.)