Perona in visita al gen. Novelli, al COMFOTER

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    Il presidente nazionale Corrado Perona, con il vicepresidente Carlo Bionaz, il tesoriere Michele Casini, i consiglieri nazionali Luigi Bernardi e Antonio Arnoldi, il presidente dei revisori dei conti Arrigo Cadore e il direttore de L’Alpino Vittorio Brunello, si è incontrato, per una visita di cortesia, nella mattinata del 19 febbraio, con il comandante del Comando delle Forze operative terrestri (COMFOTER), gen. C.A. Armando Novelli, il Capo di Stato Maggiore, gen. D. Giorgio Battisti e il loro staff nella sede di Verona.

     

    L’austero palazzo Carli, sede del comando, vanta una storia di tutto rispetto. In una sala del piano nobile, già residenza del feldmaresciallo Radetzky, è stata firmata la restituzione del Veneto all’Italia. L’incontro si è svolto nella sala operativa dell’alto comando, in un clima familiare e senza formalismi, con il cordiale saluto del gen. Novelli che ha manifestato la sua soddisfazione d’incontrarsi con il Comitato di Presidenza dell’ANA, per uno scambio di opinioni su temi di comune interesse.

    Il presidente Perona ha ricambiato il saluto, ringraziando per l’invito ed entrando subito nell’argomento che ci sta a cuore: l’arruolamento dei giovani nelle Truppe alpine e il loro ingresso nell’Associazione. Dalla interessante conversazione, e soprattutto dall’intervento del comandante del Comfoter, è emerso che in questi ultimi tempi, oltre al lavoro prezioso della commissione che da mesi si occupa del reclutamento dei volontari per indirizzarli alle unità di loro scelta, è in atto un processo di selezione e di indirizzo in grado di consentire ai giovani delle regioni a vocazione alpina di prestare servizio nelle nostre brigate.

    È essenziale però che nella domanda presentata dagli aspiranti volontari sia chiaramente espressa la volontà di volere fare l’alpino. Già ora la percentuale dei militari in armi provenienti dalle regioni del Nord è abbastanza alta ed è in via di ulteriore rafforzamento. Sono gli ingressi ad essere bassi. Appena 900 all’anno; ma questo è inevitabile in un esercito come quello di oggi. Il presidente Perona si è soffermato sull’ipotesi, avanzata in più occasioni dal ministro della Difesa on. Ignazio La Russa, di un servizio volontario di almeno cinque settimane, riservato a giovani dai 17 ai 22 anni.

    Questo stage, da effettuarsi in caserma con tutte le peculiarità del servizio militare (divisa, esercitazioni formali, escursioni in montagna, tiro e via dicendo) dovrebbe avere come momento significativo e conclusivo il giuramento. I partecipanti, nel momento in cui s’impegnano solennemente di essere fedeli alla Repubblica Italiana, diventano consapevoli che i doveri del loro stato, non sono solo di soldato ma anche, e soprattutto, di cittadino, con i relativi diritti e doveri.

    Un master di cittadinanza, con la finalità di sviluppare il sentimento di appartenenza ad una comunità e la presa di coscienza che, per tutti, esiste l’obbligo di concorrere alle esigenze della convivenza civile. Questa potrebbe diventare un’esperienza formativa stimolante per i giovani che li porterebbe più facilmente a far parte della Protezione civile, dell’ANA e qualcuno anche a verificare la fondatezza della sua aspirazione ad entrare come volontario nelle Truppe alpine.

    I responsabili del Comfoter, e in modo particolare il gen. Novelli, hanno accolto con interesse questa ipotesi e si sono detti disposti a collaborare dal momento in cui questo progetto sarà reso operativo da parte del ministero competente. L’incontro si è concluso con un simpatico momento conviviale, nel corso del quale, accantonate le residue remore della formalità, si è sentita la piena sintonia di sentimenti e l’identità di obiettivi che esistono tra gli alpini in armi e quelli in congedo.

    Pubblicato sul numero di marzo 2009 de L’Alpino.