Perona: Bassano, ci hai dato il cuore

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    Forse, lassù sul Grappa, è stata la vera assemblea degli alpini, perché c’eravamo noi, e c’erano anche Loro! . Meglio di così, il presidente Corrado Perona non avrebbe potuto sintetizzare il significato dell’81esima Adunata di Bassano, la città del Ponte che ci ha dato la carica , ma anche una città la cui storia è parte della storia stessa dell’Italia e della nostra memoria. Siamo al teatro Da Ponte , alla cerimonia del saluto alla presidenza dell’ANA del sindaco Gianpaolo Bizzotto e della giunta. Ci sono le autorità della Provincia, con il vice presidente Dino Secco, e della Regione, rappresentata dall’assessore Elena Donazzan che ha pronunciato un toccante discorso.

    C’erano il comandante delle Truppe alpine generale Bruno Petti, la cui presenza per tutti i tre giorni di celebrazioni è stata molto apprezzata dagli alpini, il prefetto, il questore, i comandanti delle forze dell’ordine, il presidente della Sezione Carlo Bordignon. Bassano, questa Adunata se la meritava ha detto Bordignon Il Sacrario del Grappa è un punto di convergenza dei popoli che, superate le barriere, possono rendere omaggio a tutti i Caduti. Possiamo dire che l’Europa, comincia anche dal Grappa . Ed al Grappa, e alle montagne più significative della storia della Grande Guerra ha fatto riferimento anche il vice presidente della Provincia, Secco, che ha ringraziato gli alpini perché conservano il patrimonio storico dei nostri Padri .

    L’assessore Donazzan ha toccato le corde più sensibili parlando di questa terra di memoria e di storia sacra , di terra di confine, perché il Grappa fu il confine da difendere, di unità e valori . Ha ricordato la cerimonia avvenuta poche ore prima al Sacrario come di un evento irripetibile che ci ha scaldato il cuore e dei ricordi che quando sono comuni diventano memoria condivisa . Il generale Petti ha esordito manifestando il grandissimo onore di essere presente come comandante delle truppe alpine, per rendere testimonianza insieme i Caduti, far conoscere cosa sono gli alpini oggi e per apprendere .

    Ha parlato della cittadella , questa grande rassegna degli alpini di oggi che vivono intensamente le emozioni dell’adunata . Ha evidenziato la coesione degli alpini in armi e quelli in congedo, e fra cittadini e il nostro Esercito. Era presente anche il presidente della Croce Nera austriaca, on. Peter Rieser, il quale ha ricordato il nonno, ferito proprio sul Grappa, e citando una frase di Federico II il Grande ha detto che tutto ciò che si può dare a un soldato caduto è il suo onore .

    Ha quindi ringraziato l’Associazione e le autorità italiane per il rispetto riservato ai soldati austriaci sepolti al Sacrario del Grappa e in tanti altri cimiteri di guerra italiani. Gianpaolo Bizzotto ha parlato da sindaco ma soprattutto da alpino quando ha unito passato e presente, racchiusi in tre immagini. Quella del ponte ricostruito, simbolo d’una città che stava rinascendo dopo la tragedia della prima e il martirio della seconda, quella d’una Bassano tricolore e la terza, che non è una vera e propria immagine, sono piuttosto suoni e parole, discorsi che commemorano e celebrano, cori e concerti, persone che si incontrano e si salutano abbracciandosi. Gli alpini sono tornati a casa e festeggiano assieme alla città!

    Da ieri ha continuato Bizzotto abbiamo un ricordo indelebile in più per trasmettere ai giovani quelli che sono i valori che consideriamo assolutamente irrinunciabili. Niente di ciò che facciamo e diciamo avrebbe senso se non fosse proiettato verso il domani: non ci limitiamo a celebrare il ricordo, guardiamo con speranza al futuro! . E, a conclusione, ha letto la delibera, approvata all’unanimità dal Consiglio comunale, che conferisce all’Associazione Nazionale Alpini la cittadinanza onoraria di Bassano del Grappa.

    Questa la motivazione: Vivo simbolo della nostra città, preziosa ambasciatrice dei profondi e irrinunciabili valori su cui fonda le sue radici la comunità bassanese . Dopo la consegna della pergamena e i ringraziamenti a nome di tutta l’Associazione, il presidente Corrado Perona ha espresso ancor viva e profonda commozione per la cerimonia del Grappa del giorno prima, commozione che si è aggiunta avviene ogni anno all’apprensione per l’incognita adunata’. Ma ha aggiunto ancora una volta gli alpini si sono dimostrati splendidi, come del resto la città. Ed è avvenuto il miracolo .

    Sono, siamo cittadini di Bassano, e non è poco , ha ripetuto fra gli applausi. Non ci avete dato solo una mano: tutte e due, e anche il cuore! . E ha spiegato i motivi per i quali siamo venuti a Bassano: per il Monte Grappa, che significa la nostra Storia, e per il Ponte, che ci invita all’unità e alla solidarietà . Al Sacrario del Grappa è stato un bagno di amor patrio nella semplicità più assoluta, in quel silenzio che migliaia di persone hanno tenuto dal principio alla fine, perché sapevano che c’era una sacralità che non poteva essere offesa .

    E ha continuato: Tra il Grappa e il Ponte di Bassano c’è stato un terzo momento, importantissimo: la Bandiera del 7º reggimento Alpini , ha scandito. E ha continuato, rivolgendosi al generale Petti: Caro comandante, dietro quella bandiera c’erano tutte le insegne gloriose delle Truppe alpine dalla costituzione ad oggi, non ne mancava una! Erano tutte lì. E che i bocia e i loro comandanti abbiano avuto un bagno di folla la dice lunga sull’amore che si riversa sugli alpini, dalla identità diversa da quella di prima ma con la stessa mentalità, che questa associazione si propone di far ulteriormente crescere, camminando insieme . Dobbiamo ripetere il motivo della canzone del Ponte: ci darem la mano.

    È il messaggio che ci trasmette il Ponte e che noi dobbiamo recepire conservando i valori, la storia, l’unità associativa . Ed avviandosi alla conclusione: Guardiamoci negli occhi. Noi non dobbiamo essere gli alpini del 2008, ma gli alpini di sempre, con la testa di sempre. Il mondo cambia, noi non cambiamo! Teste dure, quadrate: se qualcosa ci va bene la facciamo, se non ci va bene non la facciamo , ha detto fra gli applausi e tanti bravo! . Ha ricordato una foto di famiglia, ingiallita dal tempo, in cui si vede suo padre vicino al ponte, con altri alpini, nel ’48.

    Ora tanti sono morti, ma saranno veramente morti, o staranno a guardarci?Forse lassù, sul Grappa, ieri erano con noi: quella è stata la vera assemblea degli alpini ! . Un’ovazione, in piedi, ha accolto queste parole. (g.g.b.)