PARMA Ad Albareto una grande 56 adunata sezionale

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    Per capire gli alpini della sezione di Parma è necessario considerare l’irruente gioiosità, tipica di chi è nato in terra emiliana, il carattere forte e generoso della gente di montagna, e aggiungervi l’incanto dell’Appennino e del suo territorio cangiante. Carattere forte, si diceva, di questi alpini capaci di infiammarsi per un torto o un’ingiustizia, ma subito dopo pronti a darvi il cuore, perché sono alpini nel profondo.
    È questa l’impressione avuta assistendo alla loro 56ª adunata sezionale che quest’anno si è svolta ad Albareto, un borgo a ridosso della Liguria e della Toscana, il cuo gruppo ha ben 77 anni di vita. Quando ebbero l’incarico dal presidente della sezione Maurizio Astorri di organizzare l’adunata della sezione, gli alpini del gruppo guidati da Ezio Schiavetta l’hanno considerato a ragione il riconoscimento della loro lunga storia e si sono prodigati, in collaborazione con la sezione e con l’amministrazione comunale retta dal sindaco Carlo Berni, perché tutto andasse per il meglio.
    Il raduno ha avuto un prologo sabato 21 giugno con l’incontro con i bambini dell’asilo, l’istituto nel quale hanno eseguito numerosi lavori di restauro. Al palazzo comunale è stata quindi aperta una mostra fotografica Alpini in Russia , curata dal reduce della divisione Tridentina Pasquale Corti: 125 fotografie originali in bianco e nero con relative, indispensabili didascalie che sono la testimonianza dal calvario dei nostri alpini in quella tragica campagna di guerra.
    Poco dopo, una seconda mostra è stata aperta alla sede dell’AVIS ANA e, a sera, rancio presso la sede del gruppo. La giornata si è conclusa in allegria con l’orchestra Sandro e gli Amici e con l’esibizione del complesso vocale I girasoli .
    Domenica mattina alzabandiera, sfilata per le strade del paese, deposizione di corone al monumento dedicato all’Alpino e a quello che ricorda i Caduti della val Gotra. Con quello di Parma, c’erano i vessilli di Brescia, Milano, Modena, Cividale, Piacenza, Como, Abruzzi e Salò, la Banda del Comune di Albareto, il Corpo bandistico di Tarsogno e, ovviamente, tanti alpini con il presidente Astorri. E poi il sindaco Berni e il vice presidente della Provincia di Parma Vincenzo Bernazzoli. La sede nazionale era rappresentata dal tesoriere Edo Biondo, in rappresentanza del presidente Parazzini e dai consiglieri nazionali Fabio Pasini e Roberto Formaggioni. Sulla facciata della sede del gruppo è stata quindi scoperta una targa dedicata all’alpino Guido Ferrari, dell’8º Alpini, battaglione Tolmezzo, medaglia di Bronzo al V.M., caduto a Nowa Kalitwka, al quale è stato intitolato il gruppo. È stato anche scoperto un monumento, la Roccia dell’Alpino , formato da un grande masso lavorato, sul quale si legge la scritta Eravamo, siamo, saremo sempre Alpini , che è anche il motto del gruppo.
    Una simpatica cerimonia si è avuta per la consegna del premio Cuore alpino , consistente in una medaglia d’oro e una targa in argento, che quest’anno è stato assegnato per la sua lunga e benemerita attività all’alfiere della sezione, l’alpino medaglia di Bronzo al V.M. Walter Canali, classe 1920, reduce di Grecia. Il capogruppo Schiavetta all’Alpino verrà deposta una corona. Ha quindi ringraziato autorità e alpini per la grande partecipazione al raduno; il sindaco Berni ha esaltato la presenza degli alpini della sezione, garanzia di altruismo e solidarietà.
    Il vice presidente della Provincia Bernazzoli ha parlato dei valori di cui gli alpini, forti in guerra e in pace, sono portatori . Il presidente Astorri ha infine ripreso il motto Nec videar dum sim (non per apparire ma per essere, n.d.r.) sempre valido, ma ha affermato che con i tempi nuovi è anche necessario essere visibili.
    Dobbiamo farci vedere che siamo in prima linea nell’aiutare gli altri. I nostri vecchi sono il nostro riferimento e i giovani sono il nostro futuro: è necessario che i giovani ci conoscano e vengano con noi se vogliamo che ci sia una continuità fra passato e futuro . E rifacendosi ad un altro motto alpino, Onorare i morti aiutando i vivi , ha ricordato il contributo in opere sociali degli alpini del gruppo e della sezione.
    Bussate alla porta del vicino ha continuato Astorri alleviamo la solitudine degli anziani, non ritraiamoci mai quando si tratta di aiutare gli altri: la nostra è una guerra di pace . Ha chiuso gli interventi il tesoriere nazionale Edo Biondo, che ha portato il saluto del presidente Parazzini e ringraziato gli alpini per lo splendido raduno sezionale salutandoli con un Viva l’Italia, viva gli alpini! .
    La celebrazione della Messa in suffragio di tutti i Caduti ha concluso la parte ufficiale. Poi il rancio, allestito sotto una grande tenda, allietato da musiche e canti. La festa è continuata con l’esibizione delle bande di Albareto e Tarsogno, dei cori Voci della val Gotra e Montegrotto e con l’orchestra del maestro Mario Zecca.