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C’era tutta la storia d’Italia nella Bandiera di guerra del 3° reggimento Alpini scortata da due Compagnie in armi, accolta in piazza Carignano da uno schieramento assai composito: il Labaro con il presidente nazionale Corrado Perona e il Consiglio direttivo nazionale, i gonfaloni della città di Torino, della Provincia e della Regione Piemonte, una selva di vessilli e di gagliardetti. E - un tocco del tutto particolare - le squadre del Giro ciclistico d’Italia che proprio dalla Città del Toro iniziava la sua lunga corsa attraverso l’intera penisola. Il percorso è stato una rivisitazione dei luoghi della memoria, per strade che riportano al nostro Risorgimento.
Mercoledì 4 maggio, nel piazzale antistante la stazione ferroviaria di Cuneo Gesso, alla presenza del presidente nazionale Corrado Perona, del presidente della sezione di Torino Chiosso, dei consiglieri nazionali Luigi Bertino e Giovanni Greco, del comandante del 2° reggimento Alpini, del rappresentante della Provincia, del sindaco di Cuneo Alberto Valmaggia e di numerose altre autorità militari e civili, si è svolta una breve ma significativa cerimonia.
Grande spettacolo nel cielo di Torino, offerto dai paracadutisti alpini di tutte le età, per la gioia delle penne nere e dei torinesi accorsi in massa in Piazza Castello per vederli atterrare. Alcuni fumogeni colorati, accesi al centro dello splendido piazzale, circondato da Palazzo Reale e Palazzo Madama, hanno segnalato il punto d’arrivo delle variopinte vele.
Vorrei esprimere il mio rammarico per il poco rispetto che c’è per il nostro cappello. In tanti nostri gruppi, pur di avere un alto numero di soci, si assiste ad una percentuale di iscritti che non hanno nemmeno fatto il militare tra gli alpini e poi vanno alle feste ed alle Adunate con il cappello in testa. Con tutto il rispetto per questi simpatizzanti, a mio parere, il cappello loro non lo devono portare. A noi, che il servizio negli alpini l’abbiamo fatto davvero, il cappello è stato dato il primo giorno in caserma e, anche per questo, lo abbiamo portato e lo portiamo con orgoglio e con onore. Lo si portava, con lo zaino in spalla, sulle montagne, tra la neve e non solo per la festa.
Domenico Spinardi - Orzivecchi (BS)
Lo svolgimento regolare dell’Adunata di Torino è stato garantito da un gruppo di lavoro che da venerdì 6 maggio ha operato con continuità (24 ore su 24) presso la sala operativa della Protezione civile di Torino, in via delle Magnolie, dove è stato costituito il Centro di Coordinamento della manifestazione, sede del Corpo della Polizia Municipale della città.
Domenica 22 maggio si è svolta al Teatro Dal Verme di Milano l’annuale Assemblea dei Delegati, presente il comandante delle Truppe alpine gen. Primicerj. Nel corso dell'incontro il presidente nazionale Corrado Perona ha letto la relazione morale per l’anno 2010.
Facciamoli raccontare, i nostri reduci, e prendiamo nota affinché non venga tutto sepolto nell’oblio. I loro racconti precedono la ricostruzione degli storici, spesso prevenuti, spesso di parte. I reduci non modificano la realtà e quando parlano - vincendo la reticenza che li protegge dalla nostra curiosità su episodi che vorrebbero dimenticare - descrivono momenti vissuti sulla loro pelle e da coloro che non sono più tornati. Con questo spirito è stata celebrata la cerimonia a Volano, dopo la Messa per i Caduti officiata da don Cosma, in occasione della commemorazione di Nikolajewka.
Carissima Torino, domenica 8 maggio 2011 qualcuno ti ha privilegiato colorandoti, per quasi tutto il giorno, del giallo del sole e dell’azzurro del cielo: guarda caso, i colori del tuo Gonfalone. Vestita di bandiere, striscioni, vessilli, gagliardetti, divise, calzata da scarponi, hai ravvivato l’austerità del tuo tessuto urbano e ai tuoi abitanti hai regalato senso di libertà e partecipazione in allegrezza con le migliaia di ospiti. “Stupore, entusiasmo, incredulità - risponde Torino - un’Adunata nazionale degli Alpini li genera sempre ma questa … questa è stata da letteratura!”.
Alle ore 16 di venerdì 6 maggio, in uno splendido salone di Palazzo Carignano, cuore storico dell’Unità d’Italia, i presidenti delle Sezioni ANA all’estero si sono riuniti per l’ormai tradizionale incontro con il presidente nazionale Perona e il consiglio direttivo. Ha aperto la seduta il vice presidente, delegato alle sezioni all’estero, Ornello Capannolo che, prossimo a lasciare l’incarico per fine mandato, ricorda come i legami con i presidenti siano stati in questi ultimi anni stretti e collaborativi. Ricorda che il suo costante impegno, animato da profondi sentimenti di amicizia, gli ha consentito di fare una bella esperienza che si porterà a lungo nel cuore. Augura al suo successore tante soddisfazioni.
Un monumento ai Caduti dell’Esercito italiano, per non dimenticare. È stato inaugurato a Verona, al Centro polifunzionale logistico addestrativo “Capitano Manuel Fiorito” dal comandante delle Forze operative terrestri gen. C.A. Francesco Tarricone il 5 maggio scorso, nel quinto anniversario della morte dell’ufficiale del 2° reggimento Alpini, ucciso in Afghanistan in un agguato e decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare e Croce d’Oro riservata alle vittime di terrorismo.
Al teatro Alfieri, sabato pomeriggio, in una cornice festosa c’è stata la cerimonia del saluto ufficiale della municipalità con i vertici dell’Associazione. L’incontro delle autorità con il presidente Corrado Perona e il Consiglio Direttivo Nazionale. Gli interventi sono stati intercalati da brani suonati dal complesso musicale Brass Quintett e da servizi filmati sulla storia degli alpini in armi e in congedo. Sul palco erano presenti con il presidente Corrado Perona e il sindaco Sergio Chiamparino, il sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto, artigliere alpino, con il capo di Stato Maggiore della Difesa gen. Biagio Abrate, il comandante delle Truppe alpine gen. C.A. Alberto Primicerj, il presidente della Regione Roberto Cota, il presidente della Provincia Antonio Saitta e il presente della sezione di Torino Giorgio Chiosso.