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Si può condividere lo spirito della nostra Associazione pur non essendo alpini, e comprendere l’attaccamento al proprio territorio, i valori e le tradizioni che vengono trasmessi in ogni appuntamento con le penne nere. Sarà per questo che, ancora una volta, intorno ad un Gruppo alpino si è stretto tutto un paese.
Il gruppo di Traves, guidato dal capogruppo Franco Massara ha festeggiato il 52° anniversario di fondazione con la posa di una statua della Madonna sulle rocce antistanti il ponte sulla Stura, all’inizio della salita per il capoluogo (nella foto). È stata scelta questa zona quale incrocio delle tre Valli di Lanzo - Viù, Ala e Val Grande - perché la Vergine benedica gli alpini e la gente che vi abita.
La sezione di Napoli con il suo nucleo di Protezione Civile, ha iniziato un tour promozionale, che toccherà i capoluoghi di provincia della Campania e numerosi centri minori per far conoscere gli alpini e le attività che svolgono.
Sfilate conclusive delle Adunate nazionali. Striscioni con scritte: “Torino La Vecia” e “Piacenza La Primogenita”.
Due Medaglie d’Oro al Valor militare, quattro d’Argento e una Croce al merito di guerra distribuite fra i cinque esponenti della famiglia. È quella dei Tandura di Vittorio Veneto, tra le più decorate famiglie d’Italia, che è stata al centro di una straordinaria serata al teatro Lorenzo Da Ponte, presenti fra gli altri, il vescovo mons. Corrado Pizziolo e il vice presidente nazionale dell’ANA Nino Geronazzo. Storia della prima e della seconda guerra, narrativa, musica, cori e altro ancora hanno percorso una frazione del Novecento.
Vi scrivo per informarvi che con il nostro Gruppo abbiamo deciso di donare in comodato d’uso gratuito e senza limiti di tempo la nostra roulotte che abitualmente impieghiamo nelle Adunate nazionali, ad una famiglia di Medolla colpita dal terremoto e costretta a dormire in tenda perchè la casa è completamente crollata.
Cristian Sandri Lasserai Santa Giustina (Belluno)
Nel centenario della nascita di Franco Bertagnolli l’amministrazione comunale di Mezzocorona gli ha dedicato un parco pubblico e un monumento. Bertagnolli, presidente dell’Associazione dal 1972 al 1981, è ricordato soprattutto per “l’Operazione Friuli” del 1976-1977.
Ho ricevuto la pubblicazione del numero agosto/settembre della rivista L’Alpino che come al solito ho letto prima di tutta l’altra corrispondenza. Già da qualche tempo avevo appreso del suo nuovo e prestigioso incarico di direttore responsabile della rivista, sono certo che la sua qualificata competenza potrà dare ancor più risalto a questo strumento di collegamento con tutta la famiglia alpina.
La fanfara suonava, gli ospiti continuavano ad arrivare, sembrava una festa ma non lo era: non ci può essere allegria per chi parte per una terra lontana, diversa in tutto, ancora piena di insidie. Perché questa missione in Afghanistan dell’intera brigata alpina Taurinense, ormai iniziata, ha vecchie e nuove incognite, a rischio anche per chi è preparato, ben addestrato, ben equipaggiato. Nell’ampio piazzale della caserma Monte Grappa le tribune sono ormai zeppe di invitati, con il sindaco Fassino, il presidente della Regione Cota, il procuratore generale Caselli, senatori, deputati.
Un grande alpino, un amico, se n’è andato. Nelson Cenci è morto lo scorso 3 settembre, aveva 93 anni. Il giorno dei funerali, concelebrati da don Agostino Plebani, da mons. Angelo Bazzari, dal cappellano militare e dal colognese don Endrio, era come essere ad una piccola Adunata. Il feretro è stato portato a spalla dagli alpini del 7° nella chiesa di Cologne tra due ali di folla.
La bella Adunata della sezione di Marostica, svolta nell’anno del 60° del gruppo di Lusiana, ha suggellato il gemellaggio tra la sezione locale e la sezione Germania, che proprio quest’anno celebra il suo 40° di fondazione. Ma è stata anche l’occasione per far incontrare i presidenti delle Sezioni europee, per parlare degli alpini all’estero e del loro futuro.
Ci siamo incontrati a Costalovara con tutti gli amici che operano nell’editoria alpina, ma non l’abbiamo fatto per diventare giornalisti. Per fare quello bastano le officine dei media, che sfornano “operai” specializzati di altissimo livello. Ci siamo incontrati per crescere come cittadini e per far crescere la coscienza del Paese in un momento difficile.