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Nella cittadina di Welland, sede di un Gruppo alpino della sezione di Hamilton guidato da Doro Di Donato, come ogni anno in occasione del 4 Novembre, è stata celebrata una Messa nella chiesa di Santa Maria. Al termine della celebrazione è stata deposta una corona al monumento ai Caduti di tutte le guerre.
Gli alpini della sezione di New York insieme ad avieri, carabinieri e marinai, e alla presenza di autorità civili e militari, hanno partecipato alla cerimonia commemorativa dei Caduti di tutte le guerre e dei 54 militari italiani deceduti negli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale e sepolti nel Cimitero Nazionale di Pinelawn, Farmingdale, NY.
Rispettando la tradizione il 26 dicembre scorso, festa di Santo Stefano, gli alpini di Piacenza il vessillo della Sezione con il presidente Bruno Plucani, i gagliardetti dei Gruppi oltre agli alpini impegnati nella Protezione Civile hanno preso parte alla celebrazione della Messa in ricordo del loro alpino dichiarato beato, don Secondo Pollo.
Al termine di un lungo percorso burocratico ed economico iniziato nel 1997, è stata finalmente inaugurata la nuova baita alpina al “Castegner dea Madoneta”, a Crespano del Grappa. È una struttura che risponde ai più moderni standard, compresi quelli previsti dalle recenti normative in materia antisismica e di risparmio energetico.
“We stay to make, not making to stay! Thank you to coming and hard working of, Alpini” (letteralmente “restiamo per fare, non facciamo per rimanere! Grazie per essere venuti e per il duro lavoro, Alpini). Con questa scritta sulla lavagna di un’aula la delegazione dell’ANA viene accolta da un centinaio di studentesse del liceo femminile Mehri Heravi, in cui dodicimila ragazze dai 7 ai 19 anni possono avere un’istruzione scolastica, un vero tabù per l’Afghanistan fino a qualche tempo fa.
Come ogni anno in preparazione dell’Adunata nazionale, il CDN definisce il motto che funge da filo conduttore per l’avvenimento. Il motto vuole quindi essere un elemento ispiratore di quelle componenti che caratterizzano l’adunata stessa ad iniziare dalle manifestazioni di introduzione e di preparazione al grande evento annuale dell’Associazione per concretizzarsi anche nella preparazione degli striscioni che vengono portati in sfilata.
Caro direttore, sul numero di dicembre de L'Alpino hai scritto "che ti risulta del tutto incomprensibile la detenzione in India dei due militari italiani". L'affermazione è condivisibile se si guardano gli avvenimenti sotto un profilo strettamente giuridico; però se "gli alpini incarnano lo spirito cristiano" come tu confermi, allora risulta poco comprensibile come un episodio che è costato la vita a due incolpevoli pescatori, non debba suscitare quella pietas che sempre viene richiamata in analoghe luttuose circostanze.
Walter aveva sessantotto anni, faceva il pastore in Val Divedro, in terra di confine con la Svizzera. Un mestiere appreso dal nonno. Vita semplice e dura, sentimenti di cristallo, purezza montagnina. Alpino. Un uomo di sobrietà antica, mai nulla da chiedere, sempre molto da dare. Abitudinario, contemplativo, disponibile. A chi capitava d'incontrarlo sugli alpeggi, e di chiedergli incuriosite notizie sul suo insolito travaglio, rispondeva esaustivo, con la paziente lentezza della cultura contadina. Parole sagge, spicce, utili. Walter viveva da solo, ma senza patire la solitudine. Amici, benevolenza, riconoscimenti.
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L’autrice, diciottenne, vive a Bolzano durante la seconda guerra mondiale e racconta nel suo diario disagi, fame, bombardamenti e la difficile condizione di una città dove convivono persone di lingua tedesca e italiana. Il diario lascia poi il posto ad uno scambio epistolare tra l’autrice e i familiari, dopo il suo abbandono della città e la separazione dai genitori a causa del conflitto, e si conclude con il primissimo dopoguerra. |
Cielo azzurro, montagne brulle e villaggi di fango e paglia che si mimetizzano con l’ambiente circostante. Oggi, nell’anno 1391 del calendario persiano, l’Afghanistan cerca a fatica di uscire dal suo medioevo, formato da feudi in cui i capi tribù hanno diritto di vita e di morte e un potere su ogni cosa, contrastato a fatica e a corrente alternata dal governo centrale della Repubblica islamica e dalle sue leggi. Da un decennio le forze multinazionali di Isaf, con l’Italia in prima linea, sono impegnate a contrastare gli insorti, appartenenti a organizzazioni militarizzate della criminalità o del fondamentalismo che lottano per evitare qualsiasi progresso sociale, tecnologico o economico. Perché progresso significa perdere il controllo del potere e dei propri traffici.
Il concerto degli auguri di fine anno aveva tutte le premesse per diventare una serata speciale: e così è stato! Un pubblico delle grandi occasioni ha occupato ogni ordine di posti del Teatro Sociale di Biella per assistere al concerto della fanfara alpina Valle Elvo ma, soprattutto, per far sentire al presidente Perona il forte abbraccio della sua Sezione a conclusione dei suoi splendidi nove anni di mandato.