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Presso la base di Camp Arena, a Herat, ha avuto luogo la cerimonia di avvicendamento tra la brigata bersaglieri Garibaldi e la brigata alpina Julia alla guida del “Train Advise Assist Command West”, il comando Nato multinazionale e interforze a guida italiana che opera nella regione Ovest dell’Afghanistan, nell’ambito della missione “Resolute Support”. Il gen. B. Maurizio Angelo Scardino ha ceduto il comando al parigrado Michele Risi alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Difesa, gen. Claudio Graziano, del comandante delle Forze Nato in Afghanistan, gen. John F. Campbell, dell’ambasciatore italiano a Kabul Luciano Pezzotti e delle massime autorità civili e militari afgane della provincia di Herat.

Alcuni alpini del Gruppo Ana Ungheria intitolato al “gen. G. Dal Fabbro” hanno portato dei doni natalizi agli alunni di una scuola elementare di Nagykata (provincia di Pest). Uno tra gli alpini è vestito da San Nicola.

I 9.000 di Cargnacco

L’11 settembre 1955 veniva solennemente inaugurato il Tempio di Cargnacco (Udine) intitolato alla Madonna del Conforto e dedicato ai Caduti e Dispersi della campagna di Russia. La realizzazione dell’opera, tra le prime di questo tipo a nascere nel dopoguerra, fortemente voluta da don Carlo Caneva, cappellano militare degli alpini in Russia e poi parroco di Cargnacco, realizzava il desiderio dei pochi fortunati sfuggiti alla tragedia, di avere un luogo in cui raccogliersi, nel ricordo di chi non era “tornato a baita”.

Grazie, caro Alpino!

Grazie di cuore a lei e alla sua Redazione, tutta e senza eccezioni. Ho appena finito di leggere (non di sfogliare, come facevo fino a qualche anno fa) il numero di gennaio 2015 e mi è piaciuto molto, dall’inizio alla fine. Ho sentito il bisogno di dirglielo.

COLICO

Monito e insegnamento per le nuove generazioni, ricordo di quanti hanno combattuto, memoria del passato per costruire il futuro. È questo il significato della cerimonia del 72º anniversario della battaglia di Nikolajewka, organizzata a Colico dall’omonima Sezione. La commemorazione ha avuto inizio domenica mattina in piazza V Alpini con l’alzabandiera alla presenza di un picchetto armato del 5º Alpini di Vipiteno e del vice comandante delle Truppe Alpine, gen. D. Marcello Bellacicco.

Durante la riunione annuale del gruppo di Pralungo è nata un’idea per ricordare i Caduti del paese in occasione del centenario della Grande Guerra. Nel maggio 2015, con l’aiuto del gruppo di Sant’Eurosia, verrà organizzata una mostra sulle vicende belliche e le storie dei nostri soldati Caduti.

Rinascere, in una città falcidiata da un sisma devastante che ne ha spento suoni e colori, significa anche riconquistare pezzi di strade, facciate di palazzi, angoli dove parlare. I luoghi, è inevitabile, contribuiscono a formare l’identità di una popolazione. E L’Aquila, da quella maledetta notte del 2009, è alla disperata ricerca della sua “nuova” identità. La vita risorge a piccoli pezzi. Te ne accorgi girando a piedi nel ground zero della tragedia, quello che era il sesto centro storico d’Italia per presenza di beni monumentali. Là, dove prima regnavano solo silenzio, puzza di muffa e vecchi portoni sbarrati dai puntellamenti, qualcosa sta cambiando.

«Avvanti Alpini!»

Nacque a Sampierdarena il 4 agosto 1860 a mezzanotte, e battezzato il giorno seguente con i nomi di Antonio Tomaso nella chiesa di Santa Maria della Cella e San Martino. Il padre Felice Cantore era un casellante ferroviario e la madre Maria Ferri, casalinga. Il piccolo Antonio vide la luce nel casello ferroviario che si trovava – e si trova ancor oggi, trasformato e abbandonato – nei pressi dell’attuale stazione ferroviaria di via di Francia.

Il coraggio di esporsi

Caro direttore, con questa lettera non vorrei riaccendere la polemica sulla Preghiera dell’Alpino dopo il tuo coraggioso intervento sul settimanale diocesano di Verona, se non fossi stato colpito da tanta commozione nel leggere, sull’ultimo L’Alpino, il ricordo del Geniere alpino Nereo Ceccato sulla notte tragica del Vajont, dove il tenente Liaci non vedendo più la tenda dei due Genieri di guardia, ma un ammasso di fango, ordina l’attenti alla Compagnia e assieme a quei giovani affranti, recita questa preghiera sempre cara alle penne nere!

Il raduno della sezione Sicilia, organizzato dal gruppo di Messina in sinergia con l’amministrazione comunale, ha avuto luogo nella cittadina di Montagnareale (Messina). Dal palazzo comunale gli Alpini hanno raggiunto la chiesa madre, dove il vescovo di Patti, mons. Ignazio Zambito, ha celebrato la Messa domenicale.

Alla Missione cattolica italiana di Marchienne au Pont (Charleroi), è stata festeggiata Santa Barbara, patrona anche degli Artiglieri da Montagna e dei minatori. Al centro, con il vessillo della sezione Belgio, il presidente Mario Agnoli, intorno i vessilli di alcune Associazioni italiane presenti in Belgio, tra cui quella degli ex minatori di Marcinelle.

Ogni anno la sezione Francia organizza una visita ai cimiteri militari italiani di Soupir e Bligny dove sono sepolti circa 5.000 militari italiani caduti in Francia durante la Grande Guerra. A questo gesto di omaggio si uniscono tutte le associazioni d’Arma italiane della regione parigina.

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Nato ad Aosta il 20 gennaio 1997 è dottore commercialista, iscritto anche all’albo degli esperti contabili della Valle d’Aosta e ha l’abilitazione alla professione...

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