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E così arrivò il primo Natale di guerra, la prima vigilia al fronte. Si attendeva il miracolo della nascita lontani da casa ormai da sette mesi. Sulle pietraie del Carso, sui monti dell’Adamello e lungo il corso del fiume Isonzo i nostri soldati, gli uni accanto agli altri, desideravano celebrare come mai fino ad allora, la nascita del Redentore. I loro pensieri correvano giù sopra i nevai, giù per le valli fino ai paesi, fino alle case che avevano lasciato mesi prima. Parole scritte sopra a un foglio, lettere o cartoline che dopo un lungo viaggio arrivavano a destinazione e quietavano, almeno un poco, le ansie legate alla guerra.
Nel poligono di Esslingen ha avuto luogo la tradizionale gara di tiro, alla quale hanno partecipato i riservisti tedeschi e i rappresentanti di altre associazioni amiche. Regista della competizione è stato il Capogruppo di Stoccarda De Pellegrini che ha accolto il Presidente sezionale Sambucco, che ha rimarcato l’importanza di questi incontri in vista del rafforzamento della collaborazione e dell’amicizia tra i Gruppi Ana e le realtà locali.
È sempre più frequente che componenti dell’Esercito Italiano partecipino alle numerose emergenze ambientali che in Italia, purtroppo, avvengono in modo ricorrente. In funzione di questo presupposto la Protezione Civile Ana ha interloquito con le Truppe Alpine per comprendere le modalità d’intervento di ciascun soggetto e sviluppare una migliore collaborazione.
Gli alpini del Gruppo di Welland, Sezione di Hamilton, si sono riuniti per l’annuale picnic nel “padiglione dei figli d’Italia” di Casa Dante insieme alle famiglie e agli amici, 165 persone in festa.
Dopo sei mesi di missione la brigata Julia rientra dall’Afghanistan dove ha preso parte all’operazione “Resolute Support” guidando il “Train Advise Assist Command West”, il Comando Nato con base ad Herat, che esprime un nuovo concetto operativo, non più incentrato sulla funzione da combattimento ma basato sul supporto e sull’addestramento delle Forze Armate afgane.
Un’immersione totale in Emilia Romagna, quella vissuta da alcuni alpini del Gruppo di Como. La brigata, formata dal Capogruppo Alessandro Clerici, dal segretario Imperio Cantaluppi, da Nando Colombo, dal Consigliere Molteni, dal già direttore de L’Alpino Cesare Di Dato, ha aderito all’invito del dinamico alpino della Bolognese-Romagnola Franco Casella e si è recata, con vessillo e gagliardetto, nel cuore dell’Appennino forlivese per ricordare il tenente Medaglia d’Argento Nelson Cenci che in quei luoghi trascorse l’infanzia.
Il Presidente della Sezione di Sydney Giuseppe Querin, il consiglio sezionale e gli “alpini d’Australia” hanno ricordato il centenario della Grande Guerra. Due bellissime stampe di soldati in grigioverde erano visibili all’entrata nel grande salone del club Rsl di Burwood, addobbato di tricolori per l’occasione. La cerimonia è iniziata con i tradizionali inni d’Australia e d’Italia, seguiti dal “Silenzio” eseguito dal trombettiere Celestino Bortolin.
Vittorio Pellizzer, Presidente della Sezione North Queensland in Australia, è “andato avanti” giovedì 15 ottobre. Lo ricordiamo riportando una lettera che lui stesso aveva scritto al direttore de L’Alpino nel giugno del 2011: «Sono un artigliere classe 1931, giunto alle armi nel gennaio 1953; dopo il Car a Belluno e il corso Radio telegrafisti a Tolmezzo sono stato trasferito alla 22ª batteria, gruppo Belluno fino al congedo il 20 aprile 1954.
Sabato 28 novembre il Banco Alimentare organizza la 19ª Giornata della colletta alimentare per aiutare più di 6 milioni di persone che in Italia soffrono la povertà. Come ha ricordato Papa Francesco nell’udienza dello scorso 3 ottobre con i volontari del Banco Alimentare, «la fame oggi ha assunto le dimensioni di un vero scandalo che minaccia la vita e la dignità di tante persone. Ogni giorno dobbiamo confrontarci con questa ingiustizia, mi permetto di più, con questo peccato. Condividere ciò che abbiamo con coloro che non hanno i mezzi per soddisfare un bisogno così primario, ci educa a quella carità che è un dono traboccante di passione per la vita dei poveri».
Nel buio di una notte d’autunno, nel silenzio di un paese per lo più addormentato tra le montagne che fan la guardia, venne il vento, l’acqua, venne la morte. Era il 9 ottobre 1963. La furia dell’onda provocata dalla frana del Monte Toc, sfiorò Erto e Casso e piombò sulla Valle del Piave, travolse Longarone, Castellavazzo, Rivalta, Pirago, Villanova e Faè.
“Anxanum 2015”, pronunciarlo è quasi uno scioglilingua e potrebbe benissimo essere il nome di una nuova specialità medicinale. In realtà è tutto più semplice: si tratta della denominazione latina della città di Lanciano (Chieti), in cui a inizio ottobre si è svolta l’esercitazione di Protezione Civile del 4º Raggruppamento.
L’antico borgo montenegrino di Budva ha ospitato il 30º Congresso degli Ifms, a cui hanno partecipato le dieci delegazioni aderenti alla Federazione Internazionale dei soldati di Montagna: Italia, Germania, Francia, Stati Uniti, Spagna, Svizzera, Polonia, Austria, Slovenia e Montenegro. A trent’anni dalla sua costituzione la Federazione mantiene integri i suoi valori fondamentali: promuovere l’amicizia e la fraternità tra i rappresentanti di quegli eserciti nemici, nel secolo scorso, per la realizzazione di un mondo di pace.