Alla guida dell’Ifms

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    L’antico borgo montenegrino di Budva ha ospitato il 30º Congresso degli Ifms, a cui hanno partecipato le dieci delegazioni aderenti alla Federazione Internazionale dei soldati di Montagna: Italia, Germania, Francia, Stati Uniti, Spagna, Svizzera, Polonia, Austria, Slovenia e Montenegro. A trent’anni dalla sua costituzione la Federazione mantiene integri i suoi valori fondamentali: promuovere l’amicizia e la fraternità tra i rappresentanti di quegli eserciti nemici, nel secolo scorso, per la realizzazione di un mondo di pace.

     

    Da quando si è costituita l’Ifms sono cambiati gli scenari e le problematiche. Dopo lo slancio emotivo delle prime quattro nazioni che hanno ispirato la Federazione, oggi, anche grazie al suo allargamento, la realtà è sostanzialmente modificata, a causa dell’assenza della leva obbligatoria presso quasi tutte le nazioni e per le situazioni contingenti in cui si trovano le Associazioni d’Arma di ciascun Paese.

    Le realtà sono assai diverse tra loro; pensiamo ad esempio alla Svizzera e all’Austria, due nazioni neutrali che hanno finalità culturali e militari assai differenti dalle altre nei rapporti con le rispettive Associazioni d’Arma. Di contro, in altre nazioni queste ultime sono troppo dipendenti dalle singole strutture militari per poter gestire autonomamente le proprie attività. In virtù di queste premesse, nel corso dei lavori del Congresso il Presidente della Commissione Ifms Renato Cisilin ha invitato le singole federazioni ad avvicinare in modo particolare i giovani in armi o congedati, in modo da garantire un futuro alla Federazione, nello spirito dei princìpi fondanti.

    Ha ricordato a tal proposito le molteplici attività dell’Ana presso le scuole a ricordo delle tragedie della Grande Guerra, così come i campi scuola della Protezione Civile per offrire ai più giovani quello spirito di solidarietà che nasce tra i soldati di montagna durante il servizio militare. Sentimento che si è concretizzato al Congresso con la consegna dell’attestato di merito all’alpino Danilo Perosa per la costante e pluriennale presenza con gli Ifms, a testimonianza di quanto l’Ana contribuisca alla vita della Federazione.

    Nell’offrire la candidatura alla gestione della Segreteria Generale di un rappresentante dell’Ana, Cisilin ha auspicato una maggiore presenza sul territorio da parte della Federazione, incentivando gli incontri tra le Associazioni, evitando il moltiplicarsi di ritrovi elitari e aumentando la presenza nelle ricorrenze che più ricordano la storia delle truppe di montagna, i valori che i veterani con il loro sacrificio rappresentano.

    Fatto saliente e conclusivo del Congresso è stata l’elezione all’unanimità del Consigliere nazionale Renato Genovese a Segretario generale della Federazione dei Soldati di Montagna per il prossimo triennio. Sarà per lui, ma anche per tutta la nostra Associazione, un onore e un impegno nella gestione e nel coordinamento delle attività di tutte e dieci le nazioni associate. Sarà altresì un incoraggiamento per rilanciare il ruolo degli Ifms in un contesto più ampio di quello locale per ottenere un doveroso riconoscimento da parte delle istituzioni europee.

    <p>Alla guida dell’Ifms</p><p align=”justify”> L’antico borgo montenegrino di Budva ha ospitato il 30º Congresso degli Ifms, a cui hanno partecipato le dieci delegazioni aderenti alla Federazione Internazionale dei soldati di Montagna: Italia, Germania, Francia, Stati Uniti, Spagna, Svizzera, Polonia, Austria, Slovenia e Montenegro. A trent’anni dalla sua costituzione la Federazione mantiene integri i suoi valori fondamentali: promuovere l’amicizia e la fraternità tra i rappresentanti di quegli eserciti nemici, nel secolo scorso, per la realizzazione di un mondo di pace. Da quando si è costituita l’Ifms sono cambiati gli scenari e le problematiche. Dopo lo slancio emotivo delle prime quattro nazioni che hanno ispirato la Federazione, oggi, anche grazie al suo allargamento, la realtà è sostanzialmente modificata, a causa dell’assenza della leva obbligatoria presso quasi tutte le nazioni e per le situazioni contingenti in cui si trovano le Associazioni d’Arma di ciascun Paese. Le realtà sono assai diverse tra loro; pensiamo ad esempio alla Svizzera e all’Austria, due nazioni neutrali che hanno finalità culturali e militari assai differenti dalle altre nei rapporti con le rispettive Associazioni d’Arma. Di contro, in altre nazioni queste ultime sono troppo dipendenti dalle singole strutture militari per poter gestire autonomamente le proprie attività. In virtù di queste premesse, nel corso dei lavori del Congresso il Presidente della Commissione Ifms Renato Cisilin ha invitato le singole federazioni ad avvicinare in modo particolare i giovani in armi o congedati, in modo da garantire un futuro alla Federazione, nello spirito dei princìpi fondanti. Ha ricordato a tal proposito le molteplici attività dell’Ana presso le scuole a ricordo delle tragedie della Grande Guerra, così come i campi scuola della Protezione Civile per offrire ai più giovani quello spirito di solidarietà che nasce tra i soldati di montagna durante il servizio militare. Sentimento che si è concretizzato al Congresso con la consegna dell’attestato di merito all’alpino Danilo Perosa per la costante e pluriennale presenza con gli Ifms, a testimonianza di quanto l’Ana contribuisca alla vita della Federazione. Nell’offrire la candidatura alla gestione della Segreteria Generale di un rappresentante dell’Ana, Cisilin ha auspicato una maggiore presenza sul territorio da parte della Federazione, incentivando gli incontri tra le Associazioni, evitando il moltiplicarsi di ritrovi elitari e aumentando la presenza nelle ricorrenze che più ricordano la storia delle truppe di montagna, i valori che i veterani con il loro sacrificio rappresentano. Fatto saliente e conclusivo del Congressoè stata l’elezione all’unanimità del Consigliere nazionale Renato Genovese a Segretario generale della Federazione dei Soldati di Montagna per il prossimo triennio. Sarà per lui, ma anche per tutta la nostra Associazione, un onore e un impegno nella gestione e nel coordinamento delle attività di tutte e dieci le nazioni associate. Sarà altresì un incoraggiamento per rilanciare il ruolo degli Ifms in un contesto più ampio di quello locale per ottenere un doveroso riconoscimento da parte delle istituzioni europee.</p>