“Occorre un messaggio di fiducia alle Forze Armate”

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    La visita del capo di Stato Maggiore dell’Esercito gen. Claudio Graziano al comando del Corpo d’Armata di reazione rapida della Nato, con sede alla caserma “Ugo Mara” di Solbiate Olona (Varese) e comandato dal gen. C.A. Giorgio Battisti, è stata l’occasione per fare il punto sulla trasformazione in atto nell’Esercito. Trasformazione che porterà, fra l’altro, a una riduzione della forza complessiva, che sarà più snella ma in grado di affrontare meglio i compiti richiesti ad un esercito moderno, impiegabile nelle diverse missioni all’estero. Nella circostanza della visita del gen. Graziano è stato inaugurato anche un monumento ai Caduti di tutte le guerre, donato dagli alpini di Varese nell’80° di costituzione della loro sezione, presieduta da Francesco Bertolasi.

    La cerimonia d’inaugurazione, presenti anche il presidente nazionale Corrado Perona e il sindaco di Solbiate Olona Luigi Salvatore Melis, è stata breve quanto solenne: il taglio del nastro, lo scoprimento del monumento coperto da una Bandiera tricolore, la resa degli onori ai Caduti. Sul monumento, un blocco di granito, sono infissi gli stemmi dell’Associazione e quelli del Comando Truppe alpine, della Scuola militare alpina di Aosta e delle originali cinque brigate. E due targhe, una in dono alla caserma nell’80° della sezione di Varese e una con la dedica “Agli Alpini e ai Soldati italiani Caduti ovunque la Patria ha chiamato il suo Esercito”.

    In precedenza il generale Graziano, accompagnato dal gen. Battisti, aveva passato in rassegna nell’ampio piazzale della caserma il personale italiano della ‘Mara’, rivolgendo loro un breve saluto. Ha poi visitato la base, unica in Italia, le cui caratteristiche peculiari sono state illustrate dal gen. Battisti. Tra queste la capacità di potersi schierare in tempi molto rapidi, dai 5 ai 30 giorni, in aree dove siano presenti forze multinazionali a guida NATO. Una curiosità: oltre ad un’attrezzata palestra la base dispone anche di un moderno asilo-nido che costituisce una felice innovazione ed è stato recentemente acadditato dal vice presidente e Assessore all’Industria di Regione Lombardia Andrea Gibelli quale “modello di eccellenza da esportare altrove.”

    Sono stati trattati, infine, temi relativi alla partecipazione di alcuni membri dello staff del Corpo d’Armata alla missione Nato in Afghanistan (un’eventualità che potrebbe realizzarsi a fine 2012-inizio 2013) e il possibile trasferimento alla caserma Mara del 1° reggimento Trasmissioni attualmente di stanza a Milano, componente della brigata Trasmissioni che dal 2007 è di supporto al Corpo d’Armata Nato di Solbiate Olona. La razionalizzazione dello strumento militare è stato l’aspetto centrale del colloquio del capo di Sme con i giornalisti, incontrati al circolo Ufficiali della base. La ricetta indicata è stata quella di “ottenere il meglio con quel poco che si ha”.

    Gli ingredienti sono la riduzione della forza bilanciata (attualmente circa 103mila effettivi), la vendita delle caserme inutilizzate ai Comuni o ad altre istituzioni civili e, infine, l’accorpamento di reparti diversi in un’unica struttura. Ovviamente non saranno toccate unità operative e di élite, il che – anche se Graziano non l’ha specificatamente detto – dovrebbe mettere al sicuro la consistenza dei reggimenti alpini. Che, fra l’altro, assieme ad altre specialità del nostro Esercito “hanno standard operativi fra i più elevati al mondo”, ha rimarcato Graziano.

    Da notare, però, che il Capo di Sme non ha mancato di lanciare un campanello d’allarme perché “con minori fondi vi è anche minor addestramento”. Altra novità: la missione in Afghanistan, della quale si occuperà il vertice Nato di Chicago del 20 e 21 maggio prossimi, dal 2014 vedrà il trasferimento di responsabilità all’esercito afgano, che a quel punto sarà forte di 350mila uomini. I reparti della forza multinazionale continueranno la missione nel Paese, ma sarà sul tipo di quella attualmente in Kosovo (dove al momento si trova il 2° reggimento genio alpino), essenzialmente di interposizione, assistenza e sicurezza.

    Uno dei giornalisti presenti ha chiesto al capo di Sme della mininaja. Il gen. Graziano ha risposto che “è già stata finanziata, ed è stata ritenuta da molti un esperimento positivo, con effetti educativi, perché i giovani che vi hanno preso parte sono spinti dal desiderio di fare esperienze e conoscere determinati valori. Finito il periodo, numerosi si sono avvicinati al mondo della protezione civile e del volontariato”. Il generale ha anche fatto sapere che la caserma Ugo Mara ospiterà l’aliquota di giovani destinati alla Taurinense perché la brigata è in preparazione alla prossima uscita in Afghanistan. Infine la domanda forse più scomoda, alla quale tuttavia Graziano non si è sottratto: è tempo di restrizioni e sacrifici, cosa chiede al governo? “Sta gestendo al meglio una situazione difficile. Occorre però che trasmetta un messaggio di fiducia alle Forze Armate”. Tutto sommato, è anche quello che di cui ha bisogno il Paese. **