Nell’emergenza neve, a soccorrere la gente

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    Mentre scrivo, sono ancora in corso le residue attività di soccorso, che ci hanno visto profondamente impegnati sul territorio che ha interessato nei giorni scorsi, con un’ondata inusuale di maltempo, le regioni del centro del nostro Paese: Emilia Romagna, Marche, Umbria, Molise, Abruzzo, Lazio, ecc. La risposta alla chiamata da parte dei volontari è stata ancora una volta generosa e professionale. L’attività di soccorso è iniziata il 2 febbraio in Emilia Romagna, la prima delle regioni che ha visto impegnati nostri volontari a supporto e gestione delle Colonna Mobile Regionale. Per quattro giorni, 25 volontari si sono alternati nelle attività di soccorso e di pronto intervento alla popolazione; i volontari hanno anche predisposto dei ponti radio per permettere adeguate comunicazioni con le squadre sul territorio.

    È però dal 6 febbraio che la nostra Associazione è stata ulteriormente coinvolta dal Dipartimento nazionale di Protezione Civile. I primi volontari, richiesti dal DPC, sono stati attivati nel Lazio per il taglio delle piante cadute sulle strade che ostacolavano l’afflusso degli automezzi di soccorso e dell’Enel impiegati nel ripristino delle linee elettriche. Una volta attivate le squadre più vicine all’evento (Latina, L’Aquila con gli alpinisti, Chieti e Pisa- Lucca-Livorno), i volontari hanno operato sui luoghi richiesti o sono rimasti a disposizione per le necessità più urgenti.

    La Protezione civile ANA è stata poi coinvolta, in fase di prevenzione, in attesa delle nevicate previste per il 10 febbraio, attuata con il presidio delle Regioni centrali. Non potendo usufruire di risorse locali, abbondantemente impegnate nelle rispettive Regioni con le quali l’ANA ha sottoscritto delle convenzioni di collaborazione, sono stati attivati, con specifiche disposizioni concordate con il DPC, alcuni volontari appartenenti alle Sezioni del Nord in quei territori in cui non erano previste problematicità atmosferiche.

    Il 9 febbraio i primi trenta volontari provenienti dalle Sezioni del Nord, in funzione della prevista ondata di maltempo, si sono diretti verso le località indicate dal DPC. La scelta del luogo di presidio, anche in funzione delle note polemiche tra il sindaco di Roma e il capo Dipartimento della Protezione Civile – e anche per evitare nuove controversie – è caduta per la zona di Roma e Provincia. Particolare evidenza deve essere rivolta alla Regione Abruzzo dove un consistente numero di nostri volontari, variabile tra le 100 e 300 unità, hanno operato giornalmente sul territorio. Nei giorni successivi le previsioni meteorologiche, sempre più negative, hanno acuito il rischio di compromettere gli interessi primari, con blocchi della circolazione stradale e ferroviaria. Dal DPC sono stati quindi richiesti nuovi volontari e le partenze verso i luoghi dove si prevedono abbondanti nevicate, si sono susseguite con regolarità.

    Il 10 febbraio la nostra Associazione era presente su tutto il territorio dell’Abruzzo con oltre 300 volontari, in Emilia Romagna con 40 volontari operativi con la Colonna Mobile Regionale, a Roma e provincia con 70 volontari provenienti dalle Sezioni del Nord Italia, mentre altri 50 erano in viaggio per raggiungere la capitale; sempre nella mattinata sono partiti altri 16 volontari alpini al seguito della Colonna Mobile Regione Lombardia.

    L’11 febbraio è stata ancora rilevante l’attività di soccorso delle squadre ANA di P.C., impegnate nell’emergenza neve: oltre 350 volontari in tutto il territorio della Regione Abruzzo, 115 volontari impegnati a Roma e provincia; 60 volontari in Emilia Romagna, nelle zone di Cesena e Rimini. In queste località dal pomeriggio sono state impegnate le squadre alpinistiche per la rimozione della neve dai tetti. Analoga attività è stata svolta dalle squadre alpinistiche a Fossato di Vico in Umbria. Completa l’operatività la presenza di 36 volontari, divisi in tre turni, impegnati a Torino per l’emergenza freddo. Le squadre dei nostri volontari si sono messe a disposizione delle sale operative regionali che dirigono l’emergenza. Molteplici sono stati gli attestati di riconoscenza che le popolazioni soccorse riconoscono ai nostri volontari. Sui luoghi di soccorso è vivo il sentimento di solidarietà che ci unisce con chi ha bisogno del nostro sostegno materiale.

    Domenica 12 febbraio si confermano i dati rilevanti della nostra presenza in Abruzzo con l’impiego di 350 volontari in Emilia Romagna, nelle zone di Rimini e Cesena; 100 volontari nella Regione Marche, zona di Fano; 45 volontari in Umbria; una squadra di nove alpinisti è impegnata per raggiungere alcune frazioni isolate del Comune di Isola Fossara (Perugia). L’emergenza nel Comune di Roma nel frattempo si sta esaurendo e inizia il rientro dei volontari; analogamente per la Provincia di Roma, dove le operazioni terminano e i volontari rientrano, ad eccezione di una squadra composta da nove volontari che rientra lunedì 13 febbraio.

    Lunedì 13 la situazione è la seguente: nella Regione Abruzzo permane l’impiego di 200 volontari; in Emilia Romagna, nella zona di Cesena e Rimini, sono ancora operativi 70 volontari; nelle Marche 45 volontari, operativi principalmente nelle zone di Fano e Pesaro Urbino. Ovviamente le diverse Sezioni hanno anche operato con razionalità e regolarità per sostituire le squadre dei volontari impegnate così duramente sul territorio.

    Il 15 febbraio l’impiego dei volontari della Protezione civile dell’Associazione Nazionale Alpini, si quantifica in circa 50 volontari nel territorio della Regione Abruzzo; nella Regione Marche sono operativi 51 volontari, in Emilia Romagna sono 35, attivi nella zona di Cesena. I volontari provenienti dal Nord, anche in più riprese, delle Sezioni di Pordenone, Sondrio, Pisa-Lucca-Livorno, Savona, Imperia, Abruzzi, Massa Carrara, Vicenza, Belluno, Feltre, Padova, Varese, Treviso, Carnica, Colico, Acqui Terme, Cuneo, Salò, Conegliano, Luino, Bergamo, Brescia, Casale Monferrato, Val Susa, Vallecamonica, Pavia, hanno operato nelle Regioni Emilia Romagna, Marche, Lazio e Umbria a supporto di altri nostri volontari incardinati nei sistemi Regionali di Protezione Civile.

    Il 16 febbraio tutti i volontari provenienti dal Nord sono rientrati nelle loro sedi, ad eccezione dei 39 volontari che operano nelle Marche, operativi fino a al 18 febbraio, giorno in cui è terminata l’emergenza e in cui volontari delle colonne mobili regionali (Abruzzo, Emilia Romagna) continuano nella loro attività di ripristino della normalità. Il DPC, supportato dalle sale operative regionali, ha coordinato con professionalità e capacità organizzative, con picchi di 6.000 presenze giornaliere di volontari operativi sul territorio (volontari regionali e delle associazioni nazionali, tra le quali l’ANA).

    L’impegno del Paese, a supporto delle istituzioni per il superamento dell’emergenza, ha visto la presenza di 60.000 uomini composta da Polizia Stradale, Carabinieri, Polizie Locali, Forestale, Vigili Urbani, Vigili del Fuoco, ecc. L’impegno dei nostri volontari è stato nel suo complesso più che esemplare. Sento forte nell’animo esprimere un grazie a ciascuno di loro per ciò che hanno fatto per la nostra Associazione. Anche il DPC ci ha manifestato il proprio grazie per il grande impegno offerto: “Avete dato prova di grande efficienza. L’ANA ha grandi tradizioni, grandi capacità, grande futuro”.

    Giuseppe Bonaldi
    Coordinatore nazionale della Protezione civile ANA


    Truppe alpine in prima linea

    Sono stati circa mille i militari dell’Esercito, Marina e Aeronautica impegnati per l’emergenza neve in varie località d’Italia: da Venezia a Vibo Valentia, passando per le città più colpite di tutta la Penisola. Oltre 200 i mezzi stradali impiegati per ripristinare la viabilità, mentre gli elicotteri hanno raggiunto le zone dove la situazione era più critica. Le Truppe alpine, che hanno i mezzi più idonei e personale addestrato per risolvere le situazioni più delicate nei luoghi difficilmente raggiungibili, sono state in prima linea nel soccorso alla popolazione.

    A “Le Compre Alta”, vicino a Sora (Frosinone), una squadra di sciatori del 9° Alpini de L’Aquila ha trasportato all’ospedale un’anziana donna che aveva una frattura all’anca ed era bloccata in casa da quattro giorni. Sempre in Abruzzo, gli esperti del Meteomont del 9° hanno effettuato, su richiesta del Prefetto, un sopralluogo sulle cime che dominano la Valle del Sagittario per una valutazione della pericolosità del manto nevoso sopra la strada statale che collega gli abitati di Anversa degli Abruzzi e Scanno. Con i veicoli cingolati gli alpini hanno portato a termine anche alcune attività di assistenza e supporto a favore di alcuni allevatori abruzzesi nella zone di Casal Preturo e Tagliacozzo che non avevano potuto raggiungere le stalle da diversi giorni e garantire acqua e cibo agli animali.

    In Basilicata e agli alpini del 9° si sono affiancate le squadre della brigata Taurinense – in particolare del 3° reggimento di Pinerolo, 1° reggimento artiglieria da montagna di Fossano (Cuneo) e 32° reggimento Genio – che hanno in dotazione mezzi speciali, idonei alla mobilità su terreni innevati.