Miracolo alpino: la cappelletta tornata nuova

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    L’Adunata è fatta di tante storie, piccole e grandi che hanno un sottofondo comune: lo spirito alpino che rivela, sempre, come sono fatte le penne nere. Le quali, quando vedono qualcosa di storto, vogliono raddrizzarlo, quando vedono che c’è bisogno di loro, vanno avanti senza essere richiesti, e via aiutando Dunque. In via della Ceramica, periferia della città poco distante dal Brenta, c’era una cappelletta, poco più di un’edicola, sommersa dalle erbacce e fatiscente.

    Nei suoi pressi gli alpini del gruppo di Lograto Maclodio, sezione di Brescia, avevano allestito il loro campo. Il resto è venuto da solo. Il capogruppo, Luciano Menassi, ha scostato le erbacce, ha dato un’occhiata all’edicola scrostata e ormai in rovina e ha chiamato i suoi. Detto fatto: hanno raccolto dei soldi, sono andati a comperare cemento, colori, pennelli e cazzuole e si sono messi al lavoro assieme ad alcuni alpini del gruppo di Teolo Vo, accampati vicino. Prima di sera era tutto a posto: l’edicola era tornata nuova, ridipinto il Crocefisso, ripristinati i colori originali.

    Il giorno dopo, l’hanno imbandierata, il cappellano don Carmelo, che da Reggio Calabria viene ogni anno all’Adunata degli Alpini, ha celebrato una S.Messa. C’erano, con il capogruppo, il presidente della Sezione Davide Forlani, il presidente della Provincia di Brescia Cavalli con l’assessore provinciale Alessandro Sala e l’assessore comunale di Bassano Mauro Lazzarotto e il colonnello dei Rangers statunitensi Gordon Davis, cappello alpino in testa, presenza ormai consueta alle nostre Adunate e amico degli alpini di Teolo Vo. Poi si sono messi in posa e hanno scattato una foto ricordo. Eccoli davanti alla cappelletta, con da sinistra, l’alpino di Teolo Vo Sandro Feresin, il capogruppo Menassi, don Carmelo, il presidente Forlani, gli assessori Sala e Lazzarotto e il col. Davis.