La sfilata del 7 a Belluno, salutata da una fitta nevicata

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    Suggestiva cerimonia di benvenuto al reggimento trasferito nel capoluogo.

    di Simona Pacini

    Schierati, immobili sotto la neve, erano in settecento, avvolti da due ali di folla che ha voluto salutare il loro ritorno a Belluno nonostante il tempo inclemente. La sfilata del 7º Reggimento che si è tenuta nella mattinata di sabato 26 novembre in piazza dei Martiri è stata salutata da una ininterrotta nevicata che ha reso ancora più suggestiva la cerimonia.

    Erano centinaia le persone, anche con tanti bambini più attenti e divertiti che mai, che hanno assistito al passaggio delle penne nere. La sfilata ha chiuso la serie di manifestazioni organizzate dall’amministrazione comunale di Belluno, in collaborazione con la locale sezione dell’ANA, per il ritorno degli alpini nelle caserme cittadine Salsa e D’Angelo. Una sfilata che, come è stato auspicato, dovrebbe mettere la parola fine anche alle polemiche che hanno accompagnato la partenza del reggimento da Feltre: innegabile la ferita lasciata da questa assenza, ulteriore, estrema testimonianza dell’affetto dei feltrini per il reparto che porta il nome della loro città, ma nella generale economia delle truppe alpine l’importante è che il reggimento continui nella sua gloriosa storia senza subire penalizzazioni.

    A Belluno, fra le autorità presenti, con il sindaco di Belluno Ermano De Col e l’assessore provinciale Quinto Piol, c’era anche il primo cittadino di Feltre Alberto Brambilla. Così come non è mancato all’appuntamento, con tanti alpini, il presidente della sezione ANA feltrina Renzo Centa, che aveva pronunciato forse le parole più pesanti in occasione della partenza degli alpini dalla sua città. Il vice comandante delle Truppe alpine generale di divisione Carlo Frigo, ringraziando Belluno per la calorosa accoglienza, ha portato il saluto del comandante generale di Corpo d’Armata Ivan Resce, bloccato a Bolzano dall’influenza, e ha esortato a non interrompere mai i rapporti costruiti negli anni con la città di Feltre .

    Gli ha fatto eco il comandante del 7º, colonnello Edoardo Maggian, che ha ricordato come i suoi alpini avessero lasciato Feltre con dolore , ed auspicato comunque che si possano superare gli storici campanili . Maggian, sottolineando che il 7º ritorna alla caserma Salsa per la terza volta nella sua storia, ha puntualizzato che, anche se oggi alpini non si nasce ma si diventa, questo nuovo esercito è formato da militari assolutamente degni di rappresentare il Corpo degli Alpini .

    Sotto la neve, hanno sfilato alle note della fanfara della brigata Julia i gonfaloni del Comune e della Provincia, i vessilli delle varie sezioni e i gagliardetti dei gruppi ANA, ma soprattutto la Bandiera di guerra del 7º e il Labaro dell’ANA, scortato dal vice presidente vicario Vittorio Brunello e dai vari consiglieri nazionali, fra i quali il bellunese Arrigo Cadore e il cadorino Antonio Cason.

    Il passaggio per le strade del centro dei vari reparti che ha segnato la conclusione della cerimonia di benvenuto al reggimento ha avuto uno speaker d’eccezione: il trevigiano Nicola Stefani, uno dei quattro speaker ufficiali dell’Adunata nazionale. Stefani, con grande partecipazione ma con altrettanta delicatezza, ha rilevato l’importanza della presenza alpina nella provincia di Belluno senza enfatizzare il passaggio da Feltre al capoluogo.