La 'preghiera' contestata

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    Ho più di cinquant’anni e ho sempre visto, ad ogni cerimonia di alpini, carabinieri, combattenti, leggere la preghiera del loro Corpo. A metà gennaio, al funerale di un alpino del gruppo, alla richiesta di poter leggere la preghiera, si ebbe risposta positiva ma togliendo due frasi. A febbraio, altro funerale di un altro alpino e, alla stessa richiesta, fu risposto negativamente e si dovette leggere la preghiera al cimitero. Sono delusa. La visione del mondo oggi è diversa, ma con tutto quello che si fa per perpetuare certi valori, perché non continuare a farli rivivere?

    Maria Luigia Viscardi Macherio (MI)

    Sono deluso come lei, signora. Noi cerchiamo di perpetuare una tradizione fondata su valori che non cambiano con i tempi, o almeno riteniamo che facciano parte dei bisogni dell’uomo: l’amicizia, la famiglia, il sentimento religioso, l’amore per l’Italia. Purtroppo, qualche sacerdote vede nelle associazioni d’arma, anche interpretando in senso letterario i testi di alcune preghiere, come gruppi di nostalgici della guerra o comunque di persone che non rifiutano l’uso delle armi. Dobbiamo rispettare le idee di tutti e quando entriamo in chiesa è giusto lasciare al celebrante la facoltà di gestire la cerimonia religiosa secondo la sua sensibilità. Ci resta il rammarico di vedere negati o misconosciuti sentimenti, e anche l’ attaccamento, che fanno parte della tradizione e della fede dei nostri padri.