La caserma abbattuta

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    Ho fatto il servizio nel 1963 a Monguelfo, presso la caserma del glorioso battaglione Trento. Nel marzo scorso ho portato i miei figli e nipoti in quella località per mostrare loro dove avevo prestato servizio. Con mio grande rammarico e stupore ho potuto constatare che la caserma era stata abbattuta. Sono da sempre abbonato al nostro giornale, ricco di interessanti notizie, ma non si è mai accennato all’abbattimento della caserma. Credo che tra tante informazioni una piccola avvertenza al riguardo si potrebbe scrivere. Ci sono rimasto molto male.

    Angelo Gottifredi

    Accetto la bacchettatina finale e comprendo il tuo disappunto nel vedere svanita nel nulla la caserma dove hai vissuto, patito e gioito con tanti tuoi coetanei. Purtroppo in considerazione dello sterminato patrimonio edilizio, un tempo utilizzato dall’esercito e ora posto in dismissione, non credo che L’Alpino possa dare notizia della fine di tanti immobili passati al Demanio e ora in avvilente abbandono, venduti o demoliti. Anch’io quando passo davanti agli edifici dove ho prestato servizio, o l’hanno prestato mio padre, i miei amici, mi sento stringere il cuore e penso a quanti giovani lì hanno trascorso i mesi più duri e più intensi della loro vita. Per non parlare delle caserme dove sono passate le divisioni spedite in Albania, Grecia, Russia e in tante altre parti del mondo. Ma credimi, quelle memorie restano solo dentro di noi e non riusciremo mai a trasmetterle a nessuno. Nemmeno ai nostri figli. Per cui lasciamole al loro destino e auguriamoci che lo Stato sappia realizzare oculatamente i capitali corrispondenti al loro valore di mercato e li utilizzi per nobili scopi.

    Pubblicato sul numero di settembre 2008 de L’Alpino.