L'editoriale di De Biasi

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    Non ho avuto il piacere di conoscerti, ma ho avuto il privilegio di leggerti. Il tuo editoriale su L’Alpino di febbraio (a firma di Graziano De Biasi), chiaro, semplice, lineare, essenziale ha provocato in me un turbinio di emozioni mai sopite che tu con i tuoi concetti hai esaltato. Grazie!

    Anch’io con un cammino lento e costante come quello dei tuoi muli sono arrivato al viale dei cipressi. Anch’io sto arrivando al punto di fare zaino a terra ed ho gli occhi umidi di commozione che nascondo appoggiando il capo sulla tua spalla in un fraterno abbraccio alpino.

    Pasquale Perrucchietti – Arignano (TO)

    Pur avendo fatto naja seria con i muli, e soprattutto gli artiglieri sanno quant’è seria, non avrei mai immaginato che il loro ricordo provocasse “un turbinio di emozioni” e “inumidisse gli occhi”. Potere dei vent’anni o nostalgie sedimentate ma pronte a riemergere prepotentemente col passare del tempo? Forse non è il caso di cercare una risposta. È così e ci sta bene.