L'Adunata a Bolzano

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    Nel 2010 sono tornato a Silandro, Merano ed effettivamente sono cambiate tantissime cose, i paesi sono molto ordinati e puliti, paesaggi meravigliosi, a parte le caserme in rovina, ma purtroppo il rapporto con la maggior parte degli abitanti ti fa sentire un italiano all’estero . Mi chiedo se questa regione merita l’Adunata nazionale.

    Carlo Martinotti Crocemosso, sez. di Biella

    La Stampa di Torino dell’8 febbraio riporta le dichiarazioni del presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder con riferimento ai festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia: Noi ci sentiamo minoranza austriaca e non siamo stati noi a scegliere di far parte dell’Italia . Negli anni 1961/62 ho dovuto subire non pochi disagi, non vorrei che durante la nostra adunata si ripetessero le stesse cose.

    Alfio Forlani Gruppo di Mozzo, sez. Mondovì

    Il presidente Durnwalder dichiara apertamente che non festeggerà i 150 anni dell’Unità d’Italia. Ritengo questo pensiero poco rispettoso e nostalgico in un momento dell’Unità Europea. In quella terra sul confine l’ostilità è passato, c’è integrazione. Esiste una sola bandiera, il Tricolore.

    Bruno Calmasini Nogaredo

    Il presidente altoatesino ha detto di non aver nulla in contrario se associazioni o cittadini volessero partecipare a eventi di questo tipo (Unità d’Italia) o organizzarne qualcuno; la decisione di non partecipare ai festeggiamenti, infatti, non vuole ostacolare l’offerta culturale del territorio.

    Corrado Bartolo

    Ho scelto alcune lettere fra le tante e le ho molto sintetizzate. Tutte esprimono disagio per alcune dichiarazioni non gradite. Cerchiamo innanzitutto di separare la storia e la nostra Adunata. La prima è quello che è; non si costruisce o ricostruisce sui se e sui ma. Abbiamo italiani in Istria e Dalmazia che non sono stati trattati come i residenti in Alto Adige. Allo stesso tempo non pretendiamo di imporre sentimenti non condivisi. La Provincia di Bolzano è italiana e chi si porta addosso tradizioni tirolesi le conservi, cercando di eliminare steccati, se ancora ce ne sono. In quella terra le autorità, tutte, hanno un compito in più: promuovere a tutti i livelli la fraterna convivenza. La nostra Adunata va in quella direzione anche se è doveroso precisare che la decisione del CDN di fare la nostra adunata in Alto Adige risponde esclusivamente a criteri associativi e a quelli si atterrà. Prepariamoci quindi a fare una grande festa alpina, con tante bandiere e con la simpatia che sempre sappiamo portare in tutte le città italiane.

    Pubblicato sul numero di aprile 2011 de L’Alpino.