L'abbraccio di Pinerolo ai suoi alpini

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    Nella suggestiva cornice di Piazza Vittorio Veneto, Pinerolo ha dato il suo affettuoso bentornato al 3º reggimento Alpini rientrato dall’Afghanistan. L’intera cittadinanza del pinerolese ha voluto stringere in un abbraccio simbolico i suoi alpini uomini e donne che per cinque mesi hanno dato protezione e assistenza alla popolazione che, grazie a loro, incomincia ad avere fiducia nel futuro.

    Ad accogliere gli alpini c’erano il sindaco Paolo Covato, il comandante delle Truppe alpine gen. di C.A. Armando Novelli, il nostro presidente nazionale Corrado Perona che scortava il Labaro con un gruppo di consiglieri nazionali. Il sindaco ha elogiato gli alpini e il comandante del 3º, col. Giovanni Manione, per i risultati eccezionali della missione in terra afgana ed ha evidenziato la portata morale di un intervento effettuato a oltre 5000 chilometri di distanza per portare sollievo a popolazioni che per oltre trent’anni hanno vissuto l’incubo della guerra.

    Risultati evidenziati dal generale Novelli. L’obiettivo primario ha detto era quello di dare sicurezza, offrendo garanzie per la ricostruzione del Paese . Sia il gen. Novelli che il presidente Perona, hanno ricordato i momenti della partenza del reggimento per l’Afghanistan, l’apprensione per una missione delicata quanto difficile, conclusa nel migliore dei modi. Bastino pochi numeri, che sono una sintesi sia in termini strettamente militari (non bisogna mai dimenticare, infatti, che si tratta di interventi di pace, necessariamente armati) sia in termini umanitari.

    Il col. Manione ha detto che nei cinque mesi in Afghanistan gli alpini del 3º hanno effettuato 18 operazioni in stretta collaborazione con le forze della Repubblica afgana rivolte alla sicurezza, hanno percorso complessivamente 410 mila chilometri compiendo 2600 servizi di pattuglia. Sotto il profilo degli aiuti, hanno avviato lavori di bonifica di due milioni di metri quadrati di acquitrini, costruito un canale lungo tre chilometri, distribuito 250 tonnellate di generi alimentari, 5 mila scatole di medicinali, migliaia di kit scolastici e di scarpe.

    E poiché l’acqua è un elemento fondamentale, hanno costruito 80 pozzi artesiani, che consentono non solo qualche coltivazione ma soprattutto un salto di qualità di vita. Nella valle del Musahi stanno sorgendo due cliniche mediche, sono state ristrutturate tre scuole e in altre tre sono stati avviati i lavori. Ma non basta: gli alpini hanno portato anche aiuti economici grazie alla raccolta effettuata fra la gente di Pinerolo e le varie istituzioni, alla quale ha contribuito anche la nostra Associazione. Fra l’altro, serviranno anche per finanziare la costruzione di una clinica che sarà intitolata al capitano Manuel Fiorito e al maresciallo capo Luca Polsinelli, caduti in un attentato il 5 maggio del 2006.