L'abbraccio agli alpini della seconda naja

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    Venerdì pomeriggio, presso la sala Da Ponte di Bassano, i presidenti delle sezioni ANA all’estero si sono incontrati con il presidente Corrado Perona e il CDN al completo per l’ormai consueta riunione a loro riservata in considerazione che solo in occasione dell’adunata nazionale è possibile avere una presenza così qualificata dei nostri ambasciatori nel mondo. Presenti 24 sezioni su 32: un record. Apre la seduta il consigliere nazionale Ornello Capannolo, delegato ai contatti con le sezioni all’estero, riferendo sulla sistemazione degli ospiti presenti a Bassano, in buona parte alloggiati presso il vecchio ospedale.

    Nel complesso i riscontri sono stati positivi per la posizione centrale della struttura e per il lavoro di sistemazione fatto dagli organizzatori dell’adunata. Passa quindi ad illustrare i contenuti del regolamento tipo proposto dalla sede nazionale, raccomandando a tutti che la partecipazione dei gruppi alle riunioni sezionali sia costante, anche se si dichiara consapevole che in certi casi le lontananze possono creare delle difficoltà.

    Insiste sulla necessità che ci sia un legame stretto tra sezione e gruppi se vogliamo conservare un elevato spirito associativo. Per quanto riguarda la corrispondenza, lamenta come qualche presidente abbia la penna pigra e non sempre risponda alle lettere che riceve. Osserva inoltre che, a volte, alle manifestazioni alpine in Italia compaiono dei vessilli non autorizzati dal presidente di sezione.

    È una grave scorrettezza. Sulla scelta e la definizione delle date delle convention invita ad attenersi ad un criterio condiviso, a rispettare per quanto possibile le turnazioni e conclude sollecitando tutti a fornire alla Sede Nazionale dati completi e controllati dei soci, essenziali per la spedizione de L’Alpino e l’assegnazione delle borse di studio. Prende la parola l’assessore regionale De Bona, con delega per i veneti nel mondo, per confermare come le sezioni ANA siano un supporto indispensabile per i contatti con i nostri emigrati solo il Veneto ne conta 5 milioni e che gli alpini costituiscono la parte migliore dell’Italia all’estero.

    Intervengono a questo punto i presidenti, con Degli Esposti (Cile), per una volta tranquillo e perfino buono forse sta invecchiando che saluta tutti e si dichiara felice d’incontrare amici e commilitoni. Caretti (Argentina) conferma che gli alloggi vanno bene, perfino la mancanza dell’acqua calda è da annoverare tra le cose positive (sic!), Boschiero (Uruguay) dichiara filosoficamente che l’adunata va presa come viene, Agnoli (Belgio) lamenta il ritardo e talvolta il mancato arrivo a destinazione de L’Alpino. Morasset (Windsor Canada) esprime la sua soddisfazione per Bassano e Vatri, coordinatore delle sezioni del Nord America, sottolinea come dal Canada siano venuti in tanti. Infatti sfileranno in più di 200.

    Panozzo (Wollongong Australia) osserva che la sua sezione è poco citata da L’Alpino, mentre Roncarati (Gran Bretagna) esprime la sua soddisfazione per la sistemazione logistica, ottima a partire dall’adunata di Asiago. Chiude l’incontro il presidente Perona con un accorato appello affinché il patrimonio di alpinità testimoniato dai nostri soci sparsi nel mondo non vada perduto.

    L’ANA si adopererà per aiutare le iniziative delle sezioni all’estero; in particolare la stampa, che aiuta ad accorciare le distanze per tanti soci ormai impossibilitati a sostenere lunghi viaggi e mantiene vivi i contatti con la famiglia alpina. Rivolgendosi ai presidenti del Nord America assicura che nel 2009 sarà presente alla convention e visiterà due sezioni che mancano ancora all’appello dei suoi incontri: Montréal e New York. Anche la Nordica, tra quelle europee che non ha avuto ancora l’opportunità di visitare, sarà messa in agenda per un prossimo viaggio.

    A Ido Poloni, carismatico presidente emerito del nord Europa, riserva un saluto caloroso, come saluta e ringrazia l’assessore De Bona per la sensibilità dimostrata verso gli alpini della seconda naja . La riunione si chiude tra tanti abbracci e forte commozione