In terra greca e albanese sulle orme della Julia

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    Schegge, cartucce, bombe a mano, caricatori: mio Dio, non c’è un metro quadrato di terreno qui, sul Golico, dove non affiori qualcosa che ci riporta al passato. Cartucce e bombe a mano italiane si accompagnano con quelle greche: cosa è accaduto in queste pietraie albanesi ed a tali quote! Quanti assalti, quanti contrattacchi. Quote conquistate, cedute e riconquistate: quanto sangue, quanto orrore, quanto eroismo!

    La documentazione fotografica ci ha consentito di raccoglierci in preghiera là dove i corpi dei nostri soldati, martiri di un progetto insensato, esalavano l’ultimo respiro dilaniati dalla granata, trapassati dalla pallottola e per il sangue incurante di abbandonare quel giovane corpo. Questi sono i pensieri che trapassano il cuore ed esplodono in testa irrispettosi di quella che dovrebbe essere una corretta introduzione a ciò che devo riportare a conclusione della trasferta in terra di Grecia ed Albania.

    In passato l’A.N.A. ha tentato la realizzazione di un progetto per ricordare e testimoniare il sacrificio dei nostri soldati in quella campagna di conquista tanto ambiziosa quanto inutile ed ancor meno studiata ed organizzata. A nulla è valsa la prodigiosa opera dell’ing. Edmondo Schmidt di Friedberg, promotore del restauro di una meravigliosa chiesetta antica sita proprio nelle vicinanze di Perati e mai realizzata a causa dei contrasti tra amministratori e religiosi locali albanesi.

    La possibilità di riprendere un’iniziativa alternativa si è ripresentata in occasione della prima riunione con i giovani del triveneto svolta a Costalovara alla presenza del presidente nazionale, in ottobre del 2005. Alcuni di quei giovani, conoscitori della storia e cultori di sentimenti meravigliosi, ripercorrono, ormai da alcuni anni, le tappe dell’avanzata e ritirata in terra greca ed albanese della nostra massacrata divisione Julia . Dal confronto con questi ragazzi è nata l’idea di condividere l’esperienza di una trasferta per contattare le amministrazioni locali e per valutare congiuntamente la possibilità di realizzare un progetto.

    Il presidente nazionale ed il CDN, che ringrazio per l’onore concessomi, ha affidato al sottoscritto il compito di rappresentare l’A.N.A. e di intavolare un dialogo con le amministrazioni greche locali. Il mio compito ora è quello di descrivere seppur succintamente quello che può essere un progetto che ora, avuto il consenso del Consiglio Direttivo Nazionale, andremo ad esporre per la approvazione agli amministratori incontrati durante la ricognizione. Ne L’Alpino di Ottobre 2006, Ilario Merlin, ha descritto ampiamente le località toccate dai reparti alpini durante le operazioni di guerra, non mi dilungherò quindi con una replica sicuramente non altrettanto precisa, ma concedetemi almeno di coinvolgervi con alcune emozioni che difficilmente potrò dimenticare.

    La prima è quella provata tentando di dormire all’addiaccio appena sotto quota 1.615, sul Golico ed al riparo degli unici due alberi così rappresentativi: la mente non poteva che pensare a quei giovani ed alle loro sofferenze per tutte le notti al gelo e senza riparo. La seconda, il giorno dopo, camminando tra le pietraie sul Golico mi ha colpito la presenza su molte pietre di bianco calcare, di un particolare lichene di colore rosso sbiadito: come puoi non pensare al sangue versato ed evitare di calpestarlo così da non profanare il sacrificio di quegli uomini?

    La terza, riscoprire attraverso alcune foto storiche il luogo esatto dove giacevano i corpi di soldati e di difensori della propria patria: il silenzio ti avvolge, il groppo alla gola si dissolve con difficoltà per dare strada ad una preghiera che nasce spontanea. Veniamo ora al possibile progetto che ho esposto in prima battuta al Comitato di Presidenza e quindi al consiglio Direttivo Nazionale nella seduta del 23 giugno 2007. Si tratta di ricordare, identificandole con tabelle descrittive, le principali tappe che riguardano l’avanzata e successivamente la ritirata della Divisione Julia in territorio greco anticipando fin d’ora che, per il momento, in Albania risultano difficili i contatti con le amministrazioni locali.

    I sindaci della città di Konitza e del comune di Distrato sono invece particolarmente interessati a sostenere il progetto esposto durante gli incontri, anche perché la regione del Pindo spinge sulla valorizzazione turistica del territorio particolarmente montano. Le tappe di particolare significato possono essere cosi riassunte:

    Avanzata: Koniades, Oxsa, Kantsikon, Furka, Samarina, Distrato, Vovousa. (A Distrato un paio di cittadini offrono il terreno per erigere di un piccolo monumento)

    Ritirata :Distrato, Armata, Pades, Monte Smolikas, Palioseli, Elefthero, Konitza, Melissopetra, Perati.

    Collocando tabelle in questi luoghi, naturalmente in lingua italiana, greca ed inglese, possiamo sinteticamente rappresentare i passaggi dei nostri alpini. Attraverso locandine informative corredate di piantine indicative di luoghi, ricettività, località di particolare interesse storico possiamo facilitare quanti desiderano visitare questi luoghi, peraltro accessibili a tutti. Raggiungere queste località di fatto non è difficile: con nave da Venezia si raggiunge il porto di Igoumenitza con pulmini e/o camper, portandosi quindi al seguito quanto necessario per il campeggio.

    È possibile alloggiare in pensioni dal costo veramente irrisorio e ristorarsi con altrettanta parsimonia. L’A.N.A. però conta sulle capacità indiscusse e sulla disponibilità di quei giovani che possono ora, con l’esperienza acquisita e la preparazione storica, oltre ai particolari sentimenti di genuino patriottismo, accompagnare quanti riserbano il desiderio di visitare quei luoghi poco conosciuti. Concludo ringraziando con un caloroso saluto ed un abbraccio i giovani che hanno facilitato il meraviglioso compito affidatomi ed al quale dedicherò quanto nelle mie possibilità.

    Ivano Gentili