In ricordo dei Caduti del volo Charlie Four

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    La sera del 6 agosto di 12 anni fa, un elicottero AB 205 UN 281 del Contingente Italiano di ITALAIR, in missione di pace nel Libano del sud, colpito da forze rimaste sconosciute, precipitava in fiamme nei dintorni del comune di At Tiri, nel territorio di Tibnin, attuale sede del Comando internazionale ‘Sector West’, posto sotto la responsabilità del gen. De Cicco, comandante anche della Brigata Ariete, colà schierata.

    Nel tragico incidente perivano il capitano del battaglione alpini ‘Aosta’ Giuseppe (Pippo) Parisi, alpino, pilota dell’aviazione dell’Esercito; il capitano dei bersaglieri Antonino Sgrò, anch’egli pilota; il maresciallo Massimo Gatti, specialista di bordo; l’appuntato dei carabinieri CC Daniel Forner, in servizio di Polizia Militare e il sergente iriandese John Lynch, specialista delle Trasmissioni. Post mortem, tutti i Caduti vennero promossi al grado superiore.

    II 4 agosto scorso, grazie alla sensibilità e alla ventennale amicizia con il nuovo Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, gen. C.A. Giuseppe Valotto, i coniugi Parisi hanno potuto finalmente realizzare il loro sogno: porre un fiore sul luogo dell’impatto. Il personale di ITALAIR, del Contingente Italiano in Libano, compresi i nostri carabinieri, hanno offerto il loro generoso supporto per tutto il periodo trascorso in Libano dai genitori del maggiore Parisi. Sono state svolte numerose cerimonie militari e religiose presso il quartier generale del contingente italiano a Naqoura, dove una stele riporta i nomi dei Caduti; nella nuova base di ITALAIR, la cui ‘Briefing Room’ è stata intitolata ‘ai Caduti del 6 agosto 1997’ e nel luogo esatto della caduta dell’elicottero, individuata dal capitano pilota Bottiglieri, in seguito alla lettura del libro ‘Il misterioso volo di Charlie Four Un Alpino in M.O.’.

    Sul posto è stata posta una lapide con incisi i nomi dello sfortunato equipaggio e sono stati resi solenni onori militari. Un nutrito nucleo di militari del nostro Contingente ha lavorato per circa un mese per sminare, disboscare e tracciare il sentiero d’accesso al luogo dell’impatto. La commozione è stata notevole nei genitori e nei numerosi presenti alle varie cerimonie.

    Il servizio di sicurezza, svolto giorno e notte dai valenti carabinieri, è stato eccellente e inappuntabile. Il comportamento del personale di ITALAIR e del contingente italiano in Libano è stato quello che si doveva attendere da uomini generosi ed eccezionali, quali sanno essere i soldati italiani.

    gen. Salvatore Parisi

    Pubblicato sul numero di gennaio 2010 de L’Alpino.