Il valore del nostro cappello

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    A proposito del futuro dell’ANA c’è chi dice che dobbiamo rassegnarci a quanto decide lo Stato e che il problema vero non è se saremo ridotti di numero ma se riusciremo a salvare gli ideali dell’Associazione. Quello che mi meraviglia è che costoro fanno del sarcasmo su chi considera sacro il cappello alpino e definisce questa affermazione facile retorica, ingenuità o, peggio, stupidità . È vero che il cappello non può essere sacro, ma lo sono i valori che esso rappresenta. Ma poiché i valori sono una cosa astratta ci vuole pure qualcosa di concreto che li sostenga. E quale oggetto può essere più significativo del cappello che ci accompagna dal 1872? Allora dico ai denigratori: lasciamo che questo oggetto conservi per gli alpini veri quel tanto di sacralità atto ad o­norare un passato di gloria e non parliamone a sproposito.

    Germano Affaticati Bresso (MI)

    La tua analisi parte dalle affermazioni di un alpino apparse su una rivista sezionale. Acuta la tua tesi della doppia dipendenza tra cappello e ideali; due caratteristiche, l’una concreta l’altra astratta, che si completano a vicenda. Però mi sento di aggiungere che il cappello, pur sacro, non deve diventare oggetto di un inopportuno feticismo.