Il monumento ai Caduti?Spostiamolo!

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    Non è mai venuto meno lo spirito alpino : ormai fa parte del mio spirito. Scrivo per informare di quello che succede nel mio Comune. La giunta, per lasciare un segno del suo governo, è determinata a spostare il monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale per erigere in sua vece un mausoleo sì, purché fuori mano, ritenendo l’operazione di assoluta urgenza e senza aver richiesto, con un referendum, il parere della comunità. Interpellato, il locale gruppo ANA si è espresso con il seguente parere: L’associazione è apartitica, quindi non entra in merito a scelte che hanno a che fare con l’amministrazione, fatta salva l’autonomia personale dei 240 soci . Il quotidiano L’Arena, il 18 giugno u.s., esce con un significativo titolo: Ma gli alpini non prendono posizione .

    Gen. Davide Allio Monteforte D’Alpone

    Bel pasticcio! Che l’ANA conservi con tenacia la linea di non schierarsi con partiti o coalizioni variamente colorate è un dato acquisito e incontrovertibile. E se la questione è fortemente connotata politicamente, come sembra trasparire dalle righe della tua lettera, la prudenza del capogruppo è comprensibile. Dove mi sento di spendere un mio parere è su una linea di principio: la storia passa attraverso tanti segni, tra questi ci sono anche i monumenti. Nascono sull’onda di forti emozioni e coinvolgimento popolare e fanno parte della vita di un paese. Dovrebbero restare dove sono. Non solo per rispetto ai Caduti, come nel caso in discussione, ma proprio per il significato storico che assumono per la comunità che li ha eretti. Delocalizzarli significa togliere un po’ dell’anima che li ha caratterizzati al momento della loro nascita; diventano segni che perdono parte della loro motivazione.

    Pubblicato sul numero di settembre 2008 de L’Alpino.