Il mondo cambia, il cappello no

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    Sabato mattina, 10 maggio, presso la sala Da Ponte di Bassano, in prossimità del Tempio Ossario, riunione delle sezioni all’estero e della Federazione Internazionale delle Truppe da Montagna. Al tavolo della presidenza Corrado Perona, il gen. D. Bruno Petti, l’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Bassano del Grappa Luciano Fabris, il vicepresidente della Provincia di Vicenza Dino Secco, l’assessore provinciale Morena Martini, i consiglieri nazionali Ornello Capannolo e Adriano Rocci, responsabili rispettivamente delle sezioni all’estero e della IFMS.

    Presenti in sala le rappresentanze delle nostre sezioni ANA, di numerose associazioni straniere che fanno parte della Federazione delle Truppe da montagna e tanti alpini. Dopo i saluti dei rappresentanti delle istituzioni, Ornello Capannolo illustra i motivi che hanno indotto la nostra Associazione a sostenere e a riconoscere la costituzione di nuovi gruppi. Mentre procede alla consegna dei gagliardetti a Claudio Minuzzo per la Romania e a Gianfranco Chiappo, su delega del capogruppo Gastone Vincenti, per la Colombia, spiega come stia cambiando la nostra emigrazione con la globalizzazione del mondo del lavoro e come sia inossidabile l’attaccamento al cappello alpino anche da parte dei nostri giovani.

    Imprenditori, tecnici, docenti, operai specializzati portano ovunque l’alta professionalità acquisita in Italia, ma soprattutto conservano lo stile alpino, che è sinonimo di serietà, professionalità, affidabilità. Il presidente Perona ricorda come uno dei suoi predecessori, Ugo Merlini, dicesse: Gli alpini che vanno all’estero, soprattutto quelli che hanno fatto la guerra, lasciano tutto al loro paesello, tranne il cappello alpino . E invita i presenti a rivolgere un caloroso applauso a quelli che non hanno potuto partecipare all’adunata di Bassano, ma che con il cuore, sono qui con noi .

    Sono forti le emozioni prosegue il presidente che proviamo tutte le volte che incontriamo un alpino della seconda naja. Ma cosa possiamo o dobbiamo fare per aiutarli a continuare sulla strada dell’alpinità?Abbiamo delle responsabilità, non possiamo lasciare morire un patrimonio di tutti. Fanno parte a pieno titolo della famiglia alpina . Interviene per portare il saluto della Federazione Internazionale delle Truppe da Montagna il segretario generale Brig. Gen. Jaime Coll Benejam, che sottolinea come a cementare la fratellanze delle associazioni gemelle ci siano dei valori comuni.

    Tra questi assume un’importanza fondamentale la montagna, definita la migliore scuola di comando. Aggiunge che è indispensabile affrontare una lotta decisa contro il materialismo: sbilancia la nostra società verso prospettive pericolose. Bisogna riportare l’ago della bilancia al posto giusto. E conclude, riferendosi all’ANA, siete lo specchio in cui ci guardiamo .

    Gli altri rappresentanti delle delegazioni si succedono al microfono per portare il saluto dei loro commilitoni. Il presidente Perona, riferendosi alla presenza in sala di qualificati esponenti della Federazione, tra questi anche il segretario emerito, il col. svizzero Walker, le forti delegazioni spagnola, tedesca, francese, slovena e austriaca, afferma a conclusione di un incontro all’insegna della cordialità e della fratellanza alpina: Senza di voi l’adunata perderebbe qualcosa d’importante. Sfiliamo assieme, perché abbiamo comuni radici e identità di sentimenti .

    Seguono scambi di doni, strette di mano e soprattutto tanta simpatia e ammirazione per la capacità dell’ANA di catalizzare l’interesse della società civile e di mettere in movimento centinaia di migliaia di alpini. Fenomeni inimmaginabili in altri Paesi d’Europa e del mondo.