Il giorno dopo: un gran silenzio, un vuoto e tanta nostalgia

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    Il giorno dopo l’Adunata Bassano del Grappa si è risvegliata nel silenzio e con un pesante senso di vuoto, mentre un forte sentimento nostalgico si è diffuso rapidamente fra i suoi abitanti. Sfumate le intense pennellate di colore portate dagli alpini, la cartolina bassanese sembra improvvisamente diventata un’immagine in bianco e nero. La commozione nelle piazze e nelle vie cittadine è palpabile. Più di qualcuno fischietta le cante che per alcuni giorni sono risuonate, mentre si afferma la consapevolezza che l’abbraccio alpino rimarrà uno dei capitoli più veri e belli della storia bassanese.

    Il raduno si è concluso da poche ore, la città sta lentamente tornando ai suoi ritmi di sempre, ma tutti vorrebbero trattenere le ultime penne nere rimaste. Un’unica domanda rimbalza da un quartiere all’altro: quando la città del Grappa potrà verosimilmente ospitare un’altra Adunata? Alle finestre degli edifici pubblici e privati, lungo le strade continua a sventolare il Tricolore.

    Nessuno ha il coraggio di rimuovere la Bandiera, come se gli amati alpini dovessero tornare presto. Per la maggior parte dei bassanesi, rimuovere il vessillo, che rimarrà esposto almeno fino al 2 giugno, festa della Repubblica, significherebbe fare un torto a coloro che hanno portato gioia, allegria e un tocco di veracità, regalando intense emozioni. Ma soprattutto hanno contribuito a far riscoprire i valori autentici sui quali poggia una comunità e a rafforzare il senso di appartenenza ad una nazione. (r.f.)