Il gen. Novelli assume il comando delle Forze Terrestri

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    Non è difficile anche per chi non ha fatto il CAR a Montorio Veronese raggiungere la caserma Duca, scelta per il cambio tra il gen. C.A. Bruno Iob e il gen. C.A. Armando Novelli al comando del COMFOTER, il Comando delle Forze Terrestri. Basta seguire una delle tante auto con il logo dell’A.N.A. che imbocca la tangenziale est di Verona. L’immensa struttura militare che ha accolto per decenni le reclute del Nordest, e non solo, apre i suoi portoni a tanti alpini e militari in congedo di ogni arma, lì convenuti per la cerimonia del cambio di comando.

    Il Presidente Corrado Perona ha fatto il suo ingresso accompagnato da uno chauffeur di lusso, il segretario generale della sezione di Verona Mino Basaglia. Ad accoglierlo i consiglieri nazionali Alfonsino Ercole, Roberto Formaggioni, Alfredo Nebiolo, Carlo Bionaz, Silvano Spiller, Luigi Bernardi e i revisori dei conti Arrigo Cadore e Ildo Baiesi. Imponente la presenza di ufficiali e sottufficiali alpini e non, in considerazione che il Comfoter esercita la sua azione di comando su buona parte dell’Esercito. Impeccabile lo schieramento passato in rassegna dal Capo di stato Maggiore dell’Esercito gen. C.A. Fabrizio Castagnetti, accompagnato dai generali Iob e Novelli.

    A rendere gli onori la fanfara della Julia, la Bandiera di guerra del 6º Rgt. decorata di Medaglia d’Oro al V.M., erede del battaglione Bassano comandato a suo tempo da Iob, un reggimento di formazione comprendente tutte le specialità di pertinenza del Comfoter, gagliardetti, vessilli, gonfaloni cittadini, compreso quello di Verona decorato di M.O.V.M., labari delle associazioni combattentistiche, Nastro Azzurro e A.N.A. in testa. Presenti autorità ecclesiastiche con il vescovo della città scaligera, civili con il prefetto, il sindaco, il presidente della Provincia, la cerimonia del passaggio delle consegne si svolge come da protocollo.

    Il generale Iob nel suo saluto, dopo 45 anni di servizio, ai tanti amici, collaboratori e subalterni presenti trova le parole giuste per ringraziare quanti gli sono stati vicini a vario titolo. Non mancano espressioni lusinghiere per la nostra Associazione, di cui è già socio, e per il presidente Corrado Perona. Coglie l’occasione per sintetizzare anche il suo pensiero di soldato e di uomo.

    All’orgoglio di essere stato al comando di tanti militari che con senso dello Stato, disciplina, dedizione hanno prestato il loro servizio e soprattutto per quanti operano in contesti internazionali, con grave rischio, dove la pace è minacciata o non esiste, si aggiunge la soddisfazione di constatare come nell’Esercito si stia rafforzando la consapevolezza delle proprie capacità, parallelamente all’incisività operativa e alla fiducia nel proprio futuro.

    Ne consegue un crescente apprezzamento per il lavoro fatto, sia sul piano militare che umano, con il riconoscimento in Italia e all’estero delle alte qualità dei nostri soldati. E non poteva a questo punto non ricordare con commozione quei giovani che hanno pagato con la vita il loro impegno, in ogni circostanza, nell’assolvimento del proprio dovere, lasciando le famiglie e gli amici in un profondo sgomento.

    Non si nasconde tuttavia la preoccupazione per il patrimonio acquisito dalle Forze Armate che potrebbe essere dissipato in modo colpevole e irresponsabile. Conclude augurando al suo successore, verso il quale rivolge parole di fraterna amicizia, di saper essere guida e maestro . Il nuovo comandante del Comfoter generale Novelli, dopo un caloroso saluto ad autorità e soprattutto ai militari alle sue dipendenze, riservando parole di sentito apprezzamento per l’A.N.A. di cui condivide pienamente i valori, ha dichiarato di sentirsi consapevole del nuovo ruolo affidatogli e di essere altamente gratificato per l’incarico, avendo sempre amato e continuando ad amare di vivere tra i soldati.

    Dopo un deferente saluto alla Bandiera di guerra, un ringraziamento e un fraterno saluto al suo predecessore gen. Iob, di cui intende continuare l’attività finora svolta, rivolge un pensiero e un augurio sincero a tutti i nostri soldati impegnati all’estero, che sono ormai oltre 7.200. Il Capo di Stato Maggiore gen. Castagnetti chiude gli interventi con un sentito omaggio alla Bandiera di guerra, ai vessilli, gonfaloni e labari presenti, alle autorità e rivolge un affettuoso pensiero a tutto l’Esercito.

    Sottolinea come il passaggio di consegne cui presenzia costituisca un evento di grande rilevanza e un momento significativo per entrambi i comandanti. A Iob riserva parole di apprezzamento e di amicizia. Gli riconosce doti di equilibrio, fermezza, personalità forte, onestà, simpatia, lealtà, prestigio e grandissimo senso di responsabilità. Di Novelli apprezza l’efficienza, la capacità, la preparazione, la professionalità, il valore e la determinazione nel conseguimento degli obiettivi. Garantisce il suo sostegno a continuare il lavoro difficile che lo attende.

    Conclude con un pensiero in memoria dei Caduti e sottolinea la dignità delle famiglie colpite da lutti cui va rispetto e riconoscenza. Conclude: Sono fiero dei nostri soldati . Le tribune in pochi minuti sono deserte, i vessilli, labari e gonfaloni arrotolati in fretta, gli ampi cortili ancora animati, accolgono per un po’ un esercito di alpini in congedo, dall’aria smarrita e disorientata. In molti, lì, hanno vissuto le prime esperienze da reclute.

    Altri tempi, altra naia, altre atmosfere. C’è una venatura di malinconia che nemmeno il vecchio cappello alpino riesce a nascondere. Gli squilli di tromba, gli ordini, i riti sono sempre quelli. Ma quante cose sono cambiate!