Il fotografo della montagna

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    Reduce di esperienze come paracadutista presso i carabinieri, per tanti anni corrispondente di guerra, poi in viaggio in tutto il mondo come operatore di reportage e documentari, dopo 30 anni Kurt Moser è tornato alle sue radici, ai suoi ricordi d’infanzia, caratterizzati dalla presenza delle montagne, le Dolomiti. E ha deciso di voler rendere onore a quei paesaggi che gli hanno regalato giorni felici, passione e tanta forza per affrontare una vita movimentata. 

     

    L’idea – Le Dolomiti hanno segnato anche quella generazione di contadini che Kurt ha scelto di immortalare con una tecnica fotografica antica. Personaggi, volti, sui quali le montagne hanno lasciato il loro segno. Kurt ha sempre saputo cogliere l’istante, raccontare attraverso le proprie immagini le storie che si nascondono dietro ogni viso. Nel progetto attuale vuole dare voce, attraverso le immagini, all’ultima generazione di abitanti che per tutta la loro vita hanno vissuto in mezzo alle Dolomiti che ritiene le più belle montagne del mondo. La tecnica fotografica con cui lavora è l’ambrotipia, immagini in bianco e nero, realizzate con argento su vetro nero. Kurt ha scelto questa tecnica, perché le ambrotipie sono fotografie uniche, originali, che nemmeno lui stesso è in grado di riprodurre in modo identico due volte… «perché qui in montagna non c’è spazio per copie, solo l’autenticità dura nel tempo». Anni fa, per puro caso, aveva trovato una macchina fotografica originale del 1907. Con amore, dedizione e perseveranza l’ha restaurata per riportarla in vita. Negli ultimi mesi si è dedicato alla realizzazione di ritratti nel formato 60 x 50 cm.

    La trasformazione – Per dare il giusto peso e poter immortalare le montagne, Kurt ha acquistato a Berlino un vecchio mezzo militare russo, un Ural 375: 6 ruote motrici, 12 tonnellate di peso e un motore da 7,5 litri. È un autocarro da trasporto tattico, usato largamente con ruolo operativo di combattimento. Fu costruito in diverse versioni per circa 30 anni a partire dal 1960. L’esemplare in questione risale al 1970. Ora ha un nuovo ruolo! Kurt ha deciso di dare a questo strumento di guerra un compito pacifico. Coinvolgendo amici ed esperti ha elaborato un progetto a dir poco affascinante che trasformerà l’Ural in una gigantesca macchina fotografica con cui realizzare i ritratti delle Dolomiti nel formato 150 per 100 cm: opere uniche, degne dei loro soggetti. Dal 2019 le ambrotipie delle Dolomiti e dei loro abitanti inizieranno il loro giro del mondo partendo da una prima mostra fotografica a Berlino nel Museo della Fotografia “Helmut Newton”.

    Kurt Moser sta raccogliendo i fondi necessari per la trasformazione del mezzo militare in macchina fotografica. Anche tu puoi partecipare e diventare parte di questo progetto memorabile assicurandoti un tuo ricordo personale. Se vuoi saperne di più visita il sito www.lightcatcher.it