Il Convegno delle sezioni ANA d’Europa

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    Nella sala di rappresentanza della Banca di Teramo ha avuto luogo l’annuale convegno delle sezioni ANA d’Europa. Sono presenti tutte le delegazioni ad eccezione della Nordica e il consiglio direttivo nazionale al completo.

     

    Espletate le formalità di rito dopo il saluto, caloroso e simpatico, del capogruppo Tonino Di Carlo, con la nomina di Antonio Arnoldi a segretario dell’assemblea e di Cesare Lavizzari, presidente, letto ed approvato il verbale della seduta precedente, redatto con maestria forense dal consigliere nazionale Fabrizio Balleri, iniziano gli interventi con Giovanni Sambucco, presidente della sezione Germania. Presentata la situazione degli iscritti e sottolineato gli ottimi rapporti con la sede nazionale, caldeggia che vengano conferite onorificenze italiane a personalità tedesche, analogamente a quanto fanno loro nei confronti di soci ANA.

    Eleuterio Turra, Lussemburgo, evidenzia come la presenza degli alpini all’estero tenga alto il nome dell’Italia in ogni circostanza pubblica, come le ricorrenze di festività nazionali e le attività in favore dei meno abbienti. Per la Gran Bretagna interviene Bruno Roncarati manifestando l’intenzione di ampliare il monumento inaugurato l’anno scorso, in occasione dell’80º di fondazione della sua Sezione. Sempre intensa l’attività associativa della sua Sezione, con gli incontri istituzionali, la veglia verde, la presenza numerosa a Latina, l’invito al Coro di Oderzo e soprattutto l’erogazione di contributi per iniziative di solidarietà.

    Il gruppo autonomo di Bulgaria, ultimo nato della grande famiglia alpina, è presente con Stefano Benazzo, ambasciatore a Sofia, e promotore di iniziative qualificanti in quel paese, che vede una presenza italiana dinamica e intraprendente. Sta lavorando per attivare un primo nucleo di Protezione civile e pensa di allargare la presenza organizzata degli alpini nell’area slava, ex Unione Sovietica e danubiana, avvalendosi anche della collaborazione dei colleghi diplomatici. É una ventata di novità che fa bene alle sezioni all’estero, perché valorizza la presenza delle penne nere in realtà finora considerata estranea al nostro mondo. La sezione Svizzera è presente con Piccoli, essendo il presidente Massaro impossibilitato a partecipare. Sempre forte numericamente, la presenza alpina si mantiene attiva con iniziative come la partecipazione, molto esclusiva, alla festività di San Maurizio, il 22 settembre, su invito dei monaci, la gara di marcia, l’adunata sezionale e nazionale.

    Pensano al loro 50º di fondazione del 2010 e caldeggiano la proposta che il prossimo convegno delle sezioni d’Europa si tenga in quel paese. Saranno accontentati. Zuliani, presidente storico della sezione Francia, pone un problema che da tempo crea più di qualche preoccupazione: come saremo tra dieci o vent’anni?Continua, come da tradizione, l’attività di aiuto a malati bisognosi, di raccolta di fondi per l’Abruzzo, di rappresentanza nelle cerimonie in ricordo ai Caduti nei cimiteri di guerra, ma anche all’Arco di Trionfo. Il notiziario, anche se con difficoltà, esce regolarmente e non mancano contatti e interviste con la radio italiana di Parigi.

    Per la Romania interviene il vice capogruppo Alessandro Pietta, su delega di Claudio Minuzzo, per illustrare l’attività degli alpini a Bucarest. Padre Graziano Colombo, animatore infaticabile, ricorda la visita alla nave scuola italiana Amerigo Vespucci ad Odessa, l’esibizione del coro di Valmalenco e manifesta l’intenzione di realizzare una baita sui Carpazi. Anche nella città di Costanza sono in corso interventi di sostegno a favore di ragazzi disabili. Mario Agnoli, sezione Belgio, lamenta lo stato di precarietà in cui versano nostri soci a causa delle malferme condizioni di salute. Ciononostante si lavora per realizzare un gemellaggio tra le campane di Marcinelle e quella di Rovereto. Poco importa se hanno storie diverse e un rapporto di dimensioni 1 a 50. Al Bois du Cazier sono morti anche 52 alpini.

    Non pochi di questi erano scampati pochi anni prima agli orrori della guerra. La maggior parte erano abruzzesi. Roncarati interviene sul problema degli amici degli alpini. Se partecipano alle nostre iniziative con lo spirito giusto, va bene. Altrimenti meglio continuare come sempre. Camesasca, vicepresidente della sezione Germania, mostra le bozze di un giornale che ha realizzato in collaborazione con le sezioni sprovviste di un loro notiziario. Dopo ampio dibattito Inghilterra, Francia e Svizzera si dichiarano disponibili a collaborare all’iniziativa e a fornire del materiale, pur ritenendo doveroso nei confronti dei propri soci di continuare un impegno che, in qualche caso, dura da cinquant’anni. Conclude il convegno il presidente nazionale Corrado Perona sottolineando l’importanza della diffusione delle informazioni e la necessità che la Sede Nazionale concorra a sostenere lo sforzo di sezioni che incontrano sempre maggiori difficoltà nell’attività associativa.

    Riguardo agli amici degli alpini ribadisce che dobbiamo essere noi a sceglierceli, perché l’Associazione ha delle regole da far rispettare e dei valori da trasmettere e non può permettersi di mettere in gioco il grande prestigio di cui gode. Stiamo vivendo un periodo storico difficile, ribadisce, ma se sapremo arricchire le nostre iniziative con la qualità, saremo in grado di realizzare grandi opere, come quella di Fossa. Non ce n’era bisogno, ma abbiamo avuto un chiara dimostrazione della nostra forza e del consenso di cui godiamo presso la società civile. Lavorare con impegno e determinazione è un compito che ci è stato affidato dai nostri padri. E noi ce la metteremo tutta per continuare sul loro esempio .

    A conclusione dell’incontro con i rappresentanti delle Sezioni all’estero il presidente Perona rivolge un caloroso ringraziamento a Ornello Capannolo per il lavoro encomiabile che sta svolgendo per mantenere costante il rapporto con i nostri alpini emigrati in tutto il mondo. A questa sua attività ha aggiunto la realizzazione di un volume di quasi 400 pagine dal titolo Le sezioni all’estero dell’ANA La storia . Scritto in collaborazione con Maurilio Di Giangregorio, colma una lacuna sulla vita dell’Associazione, perché i nostri alpini all’estero si portano nello zaino le qualità migliori del nostro patrimonio civile e morale.

    Se si vuole riscoprire l’amore di patria autentico bisogna visitare le sezioni dall’Australia, alle Americhe, al Sudafrica, all’Europa. Il lavoro di Capannolo, corredato da una scelta e ricchissima raccolta di foto, apre una finestra su un mondo straordinario di rara efficacia per comprendere una realtà associativa e patriottica che in Italia è poco conosciuta. A consegnare il primo volume a Perona si è incaricato il presidente della sezione Abruzzi, Antonio Purificati.

    Pubblicato sul numero di dicembre 2009 de L’Alpino.